Raffaele Palladino e il Monza si stringono la mano e vanno avanti insieme. Senza neanche attendere la fine del campionato per sedersi attorno a un tavolo e formalizzare l’intesa che era stata trovata. Più che la firma in sé – per quanto Palladino avesse “allenato la calligrafia”, come ebbe a dire lui stesso nei giorni scorsi – è un altro il particolare che condensa i tanti non detti delle ultime settimane, periodo in cui il nome del tecnico di Mugnano è stato accostato anche a diverse big.
Palladino e Monza rinnovano sino al 30 giugno 2024. Un orizzonte che consente al tecnico della salvezza, ottenuta con 6 turni di anticipo, di dare continuità al proprio lavoro al timone di quella che è stata la squadra rivelazione di questa Serie A e ripagare il senso di riconoscenza espresso più volte nei confronti di una società che gli ha regalato il palcoscenico più importante, lui che sino a 9 mesi fa aveva allenato al massimo una squadra Primavera.
Ma, al tempo stesso, consente a Palladino (“il predestinato”, come lo definì l’intuito di Adriano Galliani all’affidamento dell’incarico) di non non precludersi un’eventuale chiamate da una grande, qualora anche il prossimo campionato confermi la bontà del suo lavoro e i record della stagione che va concludendosi.
Palladino rinnova con il Monza: la sua stagione da sogno
In questa il Monza neopromosso, alla vigilia dell’ultimo turno di campionato è arrivato ancora con la possibilità di ambire a un posto in Conference League, oltre che con la chance di stabilire il nuovo primato di punti per una debuttante nella massima categoria, sopravanzando i 54 punti del Chievo ’02.
Il tutto in un campionato in cui, tra le altre, restano le cartoline felici spedite contro il Napoli fresco scudettato, da San Siro contro l’Inter e dall’Allianz Stadium di Torino, dove il Monza ha bissato il primo successo in A della sua storia, contro la Juventus proprio all’esordio del tecnico, che della Juve ha fatto parte da calciatore.
Articolo pubblicato il giorno 2 Giugno 2023 - 20:43