Giovedì torna la Nazionale, perché sarà tempo di Final Four della Nations League, ospitata dall’Olanda. All’Italia è toccata come rivale la Spagna, contro cui gli azzurri soffrono quasi sempre, ma il confronto di Enschede con la ‘Roja’ che ha cambiato tecnico, ora c’è De La Fuente, appare aperto a ogni risultato.
Mancini però, intervistato dal sito dell’Uefa, preferisce dare un’occhiata generale. “Ogni nazionale che arriva alle Finals è una squadra forte – sottolinea il ct azzurro -. È difficile trovarne una più debole. La Spagna la conosciamo tutti e come sarà un test difficile per noi. La Croazia ha fatto grandissime cose negli ultimi otto anni (un secondo e un terzo posto negli ultimi due Mondiali, ndr). E poi c’è l’Olanda che si è ripreso alla grande con Louis van Gaal. Sono sicuro che sarà una fase finale eccezionale”.
Ma è inevitabile anche ripensare a come l’Italia sia arrivata a queste finali, ovvero prevalendo in un girone in cui c’erano avversarie del calibro di Inghilterra, Germania e Ungheria. “Il girone non era così facile e, soprattutto, non era andato come speravamo – dice Mancini -. Non pensavamo certo di arrivare alla Final Four perché era un girone difficile e noi stavamo facendo dei cambiamenti. Penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro per il modo in cui abbiamo messo insieme i pezzi e per il modo in cui abbiamo vinto le ultime due partite”.
Eppure c’era stata quella brutta sconfitta, con tanto di ‘manita’, con la Germania. “Abbiamo perso perché la Germania ha giocato molto bene, ma è stata una partita aperta – spiega il ct – che sarebbe anche potuta finire 5-4. Abbiamo creato molte occasioni, ma loro hanno segnato di più. È stata una partita aperta e loro hanno meritato la vittoria. Poi abbiamo giocato due buone partite e i giocatori erano in forma nonostante alcuni infortuni. E comunque, in un girone con quattro squadre tutto può succedere, soprattutto quando è così equilibrato”.
Per queste partite nell’Italia c’è un nome su cui puntare: Giacomo Raspadori, a segno nelle ultime due partite di Nations League. “Lo abbiamo convocato quando praticamente era ancora un bambino – dice Mancini –, e ce lo siamo portato per Euro 2020, quindi ha acquisito maggiore esperienza. Inoltre tutte le partite che ha giocato in Champions League con il Napoli lo hanno aiutato. Queste sono le gare che un giovane calciatore deve giocare per migliorare e raggiungere livelli più alti. Giacomo ha delle qualità ed è ancora molto giovane, quindi non bisogna mettergli troppa pressione. Dobbiamo lasciarlo crescere. Forse commetterà qualche errore, ma è l’unico modo per migliorare. Per me è un piacere far giocare questi giovani ragazzi in partite di così alto profilo”.
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