Fiammetta Adriani, Architetto. Opera nell’ambito dei lavori pubblici e si occupa di restauro di monumenti e palazzi storici. Per la “Fondazione Annali dell’Architettura e delle Città” ha coordinato le attività finanziarie e amministrative, di pubbliche relazioni, della comunicazione e del marketing, nonché dell’organizzazione dello staff e della programmazione eventi.
Ha scritto e curato diverse pubblicazioni, tra cui: Dalle origini al Medio Evo in Napoli. Il porto e la città. Storia e progetti a cura di Benedetto Gravagnuolo (Edizioni Scientifiche Italiane, 1994); Vincenzo Ruffo – Quattro Saggi, a cura di Fiammetta Adriani, con prefazione di Benedetto Gravagnuolo (Guida Editori, 2001); L’avventura degli oggetti in Campania dall’Artigianato artistico all’Unità (Electa Napoli, 2004); Domenico Antonio Vaccaro – Sintesi delle arti (Guida Editori, 2005).
Marilena Malangone, Architetto e Dottore di ricerca in Storia dell’Architettura e della Città presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni e lavori scientifici in materia di arte e architettura, tra cui il volume Architettura e urbanistica dell’età di Murat. Napoli e le province del Regno con prefazione di Benedetto Gravagnuolo (Electa, 2006).
Ha partecipato, in qualità di membro del Coordinamento Operativo, all’organizzazione delle iniziative promosse dalla “Fondazione Annali dell’Architettura e delle Città”. Ha maturato diverse esperienze di collaborazione con studi professionali e opera tuttora nei campi della progettazione architettonica, del restauro, dell’arredo e del design.
Questo primo volume, che fa parte di un più ampio progetto di ricostruzione storica e narrazione romanzata delle vicende della dinastia borbonica, ha come protagonista Carlo di Borbone, figlio di re Filippo V e di Elisabetta Farnese, che, partito dalla Spagna a soli diciassette anni, giunge in Italia per avverare un grandioso disegno ordito per lui dalla madre: divenire re di Napoli e delle due Sicilie. Ritenuto da tutte le corti europee un “giovane bamboccio viziato”, potrà riscattare la propria immagine affrancandosi definitivamente dall’ingombrante figura materna e dunque dalla Spagna, acquisendo sempre più maturità ed esperienza e diventando il sovrano “illuminato” di un regno che si collocherà tra i primi nell’Europa dei lumi insieme a Francia e Inghilterra.
I desideri e i sogni del giovane Carlo sono quelli di fare di Napoli una città di grande modernità, sfruttando le enormi potenzialità e le risorse di cui è ricco il suo territorio, fondando fabbriche e laboratori reali, contrastando la povertà, dando formazione e lavoro al suo popolo, accrescendone le peculiarità culturali e arricchendola di grandi opere con il coinvolgimento dei più importanti architetti dell’epoca.
La strada che dovrà percorrere per raggiungere i propri obiettivi sarà lunga e talvolta anche sanguinosa, piena di ostacoli e di insidie, tuttavia Carlo, da re illuminato, darà prova di grande determinazione e coraggio, dando avvio per il suo regno, a quel rinnovamento che ancora oggi viene culturalmente definito “Il Settecento napoletano”.
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