A Villa di Donato, a Napoli, nel quartiere di Sant’Eframo, si tiene la I edizione del Napoli Meeting delle Musiche del Mediterraneo (NMdMdM), cinque appuntamenti da martedì 20 giugno a sabato 24 giugno, grazie al sostegno di Fondazione Banco di Napoli, in collaborazione con il Coro Mille Colori di Scampia, con il Patrocinio del Comune di Napoli.
Un progetto unico nel suo genere, che trova a Napoli sede congeniale, humus in cui Villa di Donato ha ribadito il suo primato, nell’essere incubatrice di progetti di crescita e di laboratori permanenti, di formazione e di pedagogia; dimora aperta per fare musica d’insieme, per provare, per cimentarsi ed abbattere barriere, per costruire, attraverso un linguaggio universale tra i più efficaci: la musica.
Protagonisti dei laboratori di musica sono i ragazzi Rom e Napoletani, grazie alla determinazione e perseveranza di Padre Eraldo Cacchione, e alla collaborazione con il Coro Mille Colori di Scampia.
Dopo la serata inaugurale (martedì 20 giugno 2023, 21.00), con Django’s Clan gypsy manouche con Carmelo Tartamella, chitarra solista, Jacopo Delfini, chitarra ritmica, Carmelo Leotta, contrabbasso, l’appuntamento di mercoledì 21 giugno2023, alle ore 21.00, avverrà sul Sagrato della Rettoria di Santa Maria della Speranza (Villa di Donato fuori dalle mura… Scampia!), con Ciccio Merolla Quartet (Marocco e Magreb).
Il terzo appuntamento della rassegna ritorna in Villa, giovedì 22 giugno 2023, alle 21.00, con Willy Balkan’s Travel Agency, mentre la Ars Nova Napoli e Bagarija Orkestar (tra Napoli, musica balcanica e mediterranea) sarà ospite venerdì 23 giugno 2023, sempre alle 21.00.
La serata conclusiva, sabato 24 giugno 2023, 21.00 vede un ospite d’eccezione, l’artista internazionale Moni Ovadia in Moni Ovadia Rom Arab beat – Il Maghreb incontra i Balcani!
“Che storia è la musica, nel nostro progetto? È la necessità di costruire occasioni di un’educazione diffusa alla bellezza della musica, ed alla sua qualità, diventa il primo passo che sappia ‘sfruttare le opportunità che ci dà la musica per diventare una società migliore’ (Ezio Bosso). Ma la musica è tante cose, e noi dobbiamo soprattutto ‘imparare ad ascoltare’, a conoscerla a condividerla. Un linguaggio, che impariamo a scambiare con l’altro. Educare alla musica è educare ad un ‘noi’, ad ascoltare, a partecipare a riconoscere un’identità. I ragazzi Rom di terza generazione, come spesso ritroviamo in Italia, devono ritrovare le tracce di gruppi, popolazioni, etnie, di momenti particolari della loro storia collettiva che noi Occidentali, come sempre prevedibili e banali, abbiamo voluto classificare e gerarchizzare. La musica è la strada da percorrere per creare un’interazione reciproca di culture musicali, è mescolanze e meticciato, crea legami, che allargano ‘il paesaggio sonoro’ di tutti. ‘La musica che abbiamo nella testa’ è un’eco culturale, è il collocarsi in un tempo e comprenderne le ragioni. ‘Che storia è la musica’, dunque, se non narrazione, è la nostra biografia. Per queste semplici ragioni la musica, le voci, l’entusiasmo dei nostri ragazzi risuona nella Villa e nei suoi giardini da alcuni anni.
Abbiamo voluto dare risonanza a questa esperienza con le giornate dedicate al grande bacino culturale costituito dalla Musica del Mediterraneo dai Balcani, al nord Africa, al Portogallo, grazie alle voci di artisti di eccezionale valore e sensibilità umana e musicale.
Un ringraziamento sentito va a Fondazione Banco di Napoli, nelle persone del Presidente Orazio Abbamonte e del Direttore Generale Ciro Castaldo, che ancora diversi mesi fa hanno accolto questo progetto, con generosità e lungimiranza.”
Patrizia de Mennato
Villa di Donato, Padrona di casa e Curatrice della rassegna
“Fondazione Banco di Napoli è sempre molto attenta ad accogliere progetti, indirizzati alla valorizzazione del patrimonio storico ed artistico del territorio, ma non solo, che questi siano portatori di valori complementari tra loro: quello della preservazione e diffusione di un sapere storico, e quello dell’accessibilità della conoscenza. Nel progetto che Villa di Donato ci ha proposto, per questa prima edizione del NMdMdM – Napoli Meeting delle Musiche del Mediterraneo-, abbiamo riconosciuto sia il valore culturale dell’iniziativa, che individua nella musica della nostra terra, e delle terre limitrofe, un sapere ed un ‘sale’ della vita, impregnato di tradizione e tecnica; ma altresì l’aver portato il progetto sul Sagrato della Rettoria di Santa Maria della Speranza, a Scampia, e l’aver effettuato, da gennaio ad oggi, laboratori di musica con i bambini Rom e Napoletani, ha sottolineato il valore aggiunto dell’accessibilità e della trasmissione della conoscenza e dell’arte, alle giovani generazioni. Iniziative come questa traghettano i valori della solidarietà, della speranza, della musica e dell’arte, e abbinano l’atto ‘conservativo’ di un bene ad attività di inclusione, formazione e sviluppo.”
Ciro Castaldo
Direttore Generale, Fondazione Banco di Napoli
“Con il corso ‘Musica per le culture’ -sei mesi di formazione musicale per giovani dagli 11 ai 16 anni- abbiamo cercato di favorire l’incontro di culture. Dei quattro maestri scelti, due erano insegnanti di conservatorio (Carmelo Tartamella, Giulio Martino), altri due musicisti Rom, che vivono suonando per strada, gli studenti che si sono candidati per lo più bambini e giovani Rom, da quattro campi Rom della Città, più alcune ragazze di Scampia. I corsi di sassofono, clarinetto, fisarmonica, violino e chitarra hanno avuto percorsi specifici, che si sono conclusi con alcuni incontri di musica di insieme per studiare un brano da suonare come ‘saggio’ di fine corso. Il brano scelto è stato Minor Swing, di Django Reinhardt, uno dei brani più rappresentativi della tradizione del Gypsy Jazz. È stata un’impresa ardua ma riuscita: portare bambini e giovani dalle periferie della Città nel ‘cuore’ di Napoli, per incontrarsi tra loro e incontrare il grande pubblico; solo in Villa di Donato questo poteva accadere.
Per il futuro: i talenti emersi non possono essere sprecati. Il seguito di questo progetto pilota consiste nel dare un’opportunità, ai giovani corsisti più talentosi, di intraprendere percorsi di scuola e di studio della musica di eccellenza, per dimostrare come sia possibile, a tutti, tendere e apprendere per diventare leaders musicali.”
Padre Eraldo Cacchione SJ
Rettore della Chiesa di S. Maria della Speranza in Napoli (Scampia)
“La civiltà araba, diffusa in tutto il Mediterraneo, ha costellato il mondo occidentale di tesori di architettura, letteratura, pittura e musica. Le sue melodie e i suoi strumenti hanno profondamente influenzato la storia e la sensibilità musicale dell’Occidente, da Istanbul ai Balcani, dai regni del Maghreb alla Sicilia, fino in Andalusia. Accanto ai musicisti arabi, che componevano e diffondevano questo repertorio troviamo altri eccellenti Interpreti di questa ricchissima tradizione: i Rom.
Gli artisti provenienti dal nord Africa in Andalusia e quelli che si spostavano dalla Turchia nei Balcani si avvalevano della collaborazione di strumentisti locali che spesso erano gitanos (in Spagna) e tsigani (in Romania, Bulgaria e Grecia), le culture che nel corso dei secoli hanno condiviso un mondo di suoni, di ritmi e di danze si rincontrano nella Roma di oggi e, senza sapere perché, si riconoscono. Ed io sono felice di essere per voi uno dei traghettatori pronti a condurvi attraverso racconti e letture, attraverso il mare magnum dell’umanità più vera.”
Moni Ovadia
Articolo pubblicato il giorno 12 Giugno 2023 - 16:16