Si chiama Sbarro Health Research Organization, l’organizzazione fondata dall’oncologo e scienziato Antonio Giordano che con la scoperta dei guardiani del genoma ha contribuito a scrivere un pezzo di storia nelle terapie anticancro. Alla Dire ha ricordato la mission di questa organizzazione e l’appuntamento importante del 15 giugno,a Vico Equense Napoli, con un vero e proprio Galà dedicato alla ricerca. Non una semplice cerimonia, ma un impegno verso i giovani per “finanziare le menti più brillanti e i progetti di ricerca”.
La SHRO “fu fondata da me nel 1992- ha ricordato- con l’aiuto di un famoso uomo d’affari americano che in maniera filantropica ha creduto nel mio sogno: far nascere un’ organizzazione e finanziare in maniera indipendente le menti più brillanti e i progetti ricerca di cui c’era più bisogno, sul cancro, il diabete e le malattie cardiovascolari. Nel 1994 divenne pubblica e oggi l’organizzazione lavora con le università, americane ma anche con l’Italia”.
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“Un ponte” come lo chiama Giordano che “dal 92 a oggi ha finanziato più di 400 ricercatori per un minimo di 3 mesi ad anni che si sono formati nei nostri laboratori e che oggi- ha sottolineato- rivestono ruoli in università o aziende farmaceutiche nel mondo”.
Ad essere vincente, secondo l’oncologo, è il modello di questa organizzazione che ha investito nella ricerca e nelle risorse umane, mentre accade in associazioni o fondazioni che “molti finanziamenti vadano dispersi nelle strutture”.
C’è una volontà di cambiamento in Italia che ha bisogno dei suoi giovani più brillanti, ne è convinto Giordano. Per questo al Galà saranno presenti le Istituzioni italiane, a partire dal ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Una vita per la ricerca fino alla scoperta di quei guardiani del genoma che insieme ad altre ha aperto la strada alle terapie personalizzate anticancro. Ne ha parlato con emozione e orgoglio alla Dire il professor Antonio Giordano, oncologo e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine alla Temple University di Philadelphia e anche docente a Siena.
“Le scoperte fatte da me e dal mio gruppo hanno avuto un impatto importante nello sviluppo di nuovi test diagnostici e terapie di tumori come mammella, prostata, colon. Questi guardiani del genoma sono delle barriere- ha spiegato l’oncologo- proteggono il normale funzionamento del nostro corpo e averle scoperte ha portato a farmaci intelligenti capaci di correggere il danno quando i geni finiscono la loro funzione di protezione, è stata una grande soddisfazione”, ha aggiunto.
Nella storia di ricerca dell’oncologo, una vita tra l’Italia, la Campania sua regione di origine, e gli Stati Uniti, figurano scoperte che hanno cambiato la storia delle cure anticancro: le cicline che governano il ciclo della proliferazione cellulare, geni oncosoppressori come l’ RB2/p130 da lui scoperto che ha una funzione primaria nel ciclo cellulare e controlla la corretta replicazione del Dna prevenendo essenzialmente l’insorgenza del cancro. “Ciò che giornalisticamente si dice della cellula tumorale è che impazzisce”, ha puntualizzato lo scienziato, ovvero “prolifera in modo incontrollato, ma oggi abbiamo farmaci intelligenti”.
L’impegno del professor Giordano, tra gli Stati Uniti e l’Italia, non ha perso il legame profondo con la sua terra d’origine. Porta la sua firma una relazione decisiva sui danni alla salute dei rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi.
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