La Legge in Campania sembra essere opinabile da parte di alcuni dirigenti pubblici, in particolar modo quando si parla di Sanità.
La dicono in una nota i responsabili provinciali e regionali della Federazione Italiana medici medicina generale. E nella quale spiegano: “Il 24 febbraio è stata pubblicata una legge attraverso il Decreto Milleproroghe, dove viene normata la proroga di pensionamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, e non è possibile reperire medici disponibili ad assistere i Cittadini in carico dai medici in procinto di andare in quiescenza.
È intuitivo dedurre che tale norma è utile in zone dove c’è una reale carenza di medici, come le regioni del Nord Italia e nelle aree disagiate in generale.
La Campania si distingue sempre nel fare confusione interpretando la norma aggirare la Legge e concedere illegittimamente dei vantaggi economici di alcuni a danni di terzi e, in particolar modo, a danno della Salute Pubblica.
A quanto è dato sapere, l’ASL Napoli 2 Nord e l’ASL Caserta hanno concesso proroghe di pensionamento ad alcuni medici, nonostante in quei determinati territori la carenza di medici non c’è, poiché i medici ci sono, ma si preferisce prendere in considerazione metodologie di tipo “politico”, piuttosto che di reale esigenza assistenziale, arrecando ancora danno a medici già in servizio, che aspettavano di acquisire ulteriori scelte da parte dei pazienti dei territori e di giovani medici in attesa di assegnazione di convenzione.
La Campania negli ultimi 20 anni si è distinta per inadempienza amministrativa per ritardi vergognosi nella rilevazione e assegnazioni degli ambiti carenti di medicina generale, arrecando danni economici a due generazioni di medici e compromettendo l’assicurazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ai Cittadini; dal 2020, grazie alla responsabile della Medicina Territoriale di Regione Campania, Dott.ssa Annamaria Ferriero, questo gap è stato colmato e si è ripristinato la normalità ai sensi della Legge e delle normative vigenti.
In Campania, però, non si possono mai dormire sonni tranquilli, poiché l’imboscata da parte di alcuni dirigenti sanitari è sempre in agguato. Nella fattispecie la proroga di pensionamento, normata dalla Legge del 24 febbraio 2023 nei nostri territori allo stato attuale può essere utile in zone disagiate come le isole o le zone montane, se sussistono condizioni di reale carenza.
Forzare una Legge, tentando di renderla flessibile, usando la prerogativa di stampo politico, eseguendo le indicazioni di qualche amministratore locale, è REATO!
Noi, prima come Cittadini, e poi come Medici, ci aspettiamo che le Istituzioni politiche si occupino seriamente di Sanità, intervenendo sui presidi ospedalieri e i distretti sanitari, che fanno acqua da tutte le parti, rendendo la tutela della Salute dei Cittadini impari rispetto alle altre regioni d’Italia.
Sarebbe, quindi, opportuno l’annullamento ad horas delle delibere delle suddette proroghe di pensionamento, affinché, per una volta, i territori campani siano esempio di legalità e rispetto delle norme, poiché le Leggi vengono studiate e poi emesse per tutelare i Cittadini e, in questo caso, la loro Salute e il lavoro dei legislatori non va vanificato per favorire qualche amico degli amici”.
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