<em>“Ho deciso di rilasciare questa intervista, la mia prima intervista da quando sono qui, in modo che le persone sappiano cosa penso. Che conoscano la storia di ciò che ho vissuto quella mattina in quel bagno”. Dani Alves parla per la prima volta dalla prigione in cui si trova dal 20 gennaio perché accusato di aver stuprato una ragazza di 23 anni in una discoteca di Barcellona. Rompe il silenzio in un’intervista esclusiva concessa a La Vanguardia.
“Fino ad ora è stata raccontata una storia spaventosa, di paura e terrore, che non ha nulla a che fare con quello che è successo, né con quello che ho fatto – dice l’ex giocatore brasiliano – Tutto quello che è successo e non è successo lì solo io e lei lo sappiamo. Sono entrato dopo di lei in bagno. Non ho nemmeno chiuso a chiave la porta. La porta è rimasta aperta tutto il tempo, sono rimasto seduto sul coperchio del water praticamente tutto il tempo. Quando la donna esce dietro di me dal bagno, vado al mio tavolo. Non ci sto molto perché è tardi. Sono con il mio amico Bruno e altre persone”.
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“Quando esco dalla discoteca attraverso il corridoio di uscita, so dalle immagini che passo vicino a dove la donna sta piangendo. Non l’ho vista. Se l’avessi vista piangere, mi sarei fermato per chiederle cosa stesse succedendo. E se qualcuno della discoteca mi avesse chiesto di aspettare perché una giovane donna sosteneva che l’avevo aggredita sessualmente, non sarei tornato a casa. Quella stessa notte sono andato in una stazione di polizia per chiarire cosa è successo”.
Dani Alves e la denuncia per stupro: “Sono innocente”
Dani Alves assicura di aver scoperto la denuncia il giorno successivo: “Penso sia stato il giorno dopo. Perché nessuno mi ha detto niente al momento. Ero tornato a casa tranquillo. Sono tornato a casa. Ho fatto la doccia perché mia moglie dormiva già e mi vergognavo dell’infedeltà. Mi sono insaponato dalla rabbia. Sono andato a letto in un altro letto. Sono tornato in Messico due giorni dopo per giocare e alcuni media è stato pubblicato che una giovane donna ha accusato Dani Alves di violenza sessuale. Ho chiamato il mio avvocato, Miraida Puentes. Si è consultata con i Mossos e mi ha assicurato che non c’erano problemi e che avrei potuto viaggiare e lasciare la Spagna con la massima tranquillità. Ecco perché sono partito”.
“Non so se lei ha la coscienza pulita, se dorme bene la notte, ma la perdono – dice ancora Dani Alves – Faccio appello alla vostra coscienza. Non c’è stata una sola notte che non abbia dormito serenamente. Non una sola notte. Ho la coscienza pulita. Non ho mai fatto del male a nessuno volontariamente. E nemmeno a lei quella notte. C’è qualcuno che l’ha consigliata male… Qualcuno che si è sentito male dopo averlo fatto, che ha fatto un passo avanti e che non ha saputo uscire dal pasticcio in cui si è cacciato e in cui ha cacciato me. L’unica persona con cui devo chiedere scusa è mia moglie, Joana Sanz”.
Articolo pubblicato il giorno 21 Giugno 2023 - 13:20 / di Cronache della Campania