Il gip del tribunale per i Minorenni di Napoli ha convalidato il fermo dei due 16enni accusati dell’omicidio volontario e aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà del 40enne ghanese Friederick Akwasi Adofo, clochard picchiato a morte a Pomigliano d’Arco nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Per i due è stato disposto il trasferimento nel carcere minorile di Nisida.
Ad aiutare le indagini per l’identificazione dei due minorenni sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza di un esercizio commerciale di Pomigliano d’Arco dove è avvenuta l’aggressione. Il clochard era giunto in ospedale a Nola per un grave trauma cranico ed emorragia cerebrale, dopo essere stato soccorso in strada nella notte tra domenica e lunedì scorsi.
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Le indagini, avviate dai militari dalla Stazione carabinieri di Pomigliano d’Arco e svolte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Castello di Cisterna e del Nucleo Investigativo, si erano concentrate sull’acquisizione e l’analisi delle telecamere presenti nella zona. Proprio una di queste, installata in un esercizio commerciale, aveva ripreso la violenta aggressione, improvvisa e immotivata, da parte dei minori nei confronti della vittima che si trovava da sola in strada.
I due, dopo aver colpito al volto l’uomo, avevano continuato a sferrare calci e pugni, la maggior parte dei quali indirizzati al capo, quando ormai il 40enne era immobile a terra. All’identificazione dei due 16enni si era poi arrivati dopo il raffronto di alcune immagini dei volti dei giovani con le foto pubblicate sui loro profili social network. L’aggressione mortale a Friederick Akwasi Adofo ha scosso profondamente l’intera comunità di Pomigliano d’Arco, nuova a episodi di razzismo e di intolleranza.
Nell’immediatezza dei fatti era stata organizzata una fiaccolata lo scorso 20 giugno all’esterno del supermercato di via Principe di Piemonte dove il senza tetto era solito sostare durante il giorno. Nella serata di ieri, inoltre, si è svolta un’altra fiaccolata silenziosa alla quale hanno preso parte i sindaci di alcuni comuni della zona, ma anche i parroci di Pomigliano, tanti cittadini e numerosi immigrati che risiedono nel territorio.
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