sopravvissuto alla rotta mediterranea che oltre dieci anni fa lo ha portato dal Ghana allâItalia, dove però è stato picchiato a morte: è la dolorosa vicenda di Frederick Akwasi Adofo, diventato un clochard e ucciso a 43 anni.
Era sopravvissuto al viaggio verso lâItalia dal Ghana, passando nel deserto del Sahara, imprigionato poi in un lager libico, per poi salire su un barcone e attraversare il Mediterraneo.
Cercava un futuro migliore Frederick Akwasi Adofo, un senza fissa dimora di 43 anni, da oltre dieci in Italia, ammazzato di botte a Pomigliano dâArco. Ucciso da due giovani che lo hanno pestato, nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 giugno, fino a lasciarlo agonizzante a terra.
Lâhanno trovato la mattina dopo e portato in ospedale, a Nola, ma era in fin di vita. Non câè stato nulla da fare. âEra giàsuccesso e non abbiamo fatto niente, perdonaciâ Il brutale pestaggio è stato ripreso da alcune telecamere di sorveglianza, che hanno immortalato lâennesima violenza gratuita subita dal clochard, il quale non dava alcun fastidio e che nel quartiere, oggi, dicono tutti di aver aiutato.
I carabinieri, che indagano sullâaccaduto, stanno visionando decine di immagini per risalire agli autori. Calci, pugni, spintoni. Non i primi che Frederick ha subito in silenzio, così come testimoniato da alcuni cittadini e da un biglietto lasciato sulla panchina di fronte ad un supermercato in via Gramsci, dove il 43enne sostava per chiedere lâelemosina.
âàsuccesso giàaltre volte e nessuno di noi ha mai fatto qualcosa perché non arrivasse il peggio. Purtroppo il peggio è arrivato. Perdonaci se puoiâ, è scritto sul biglietto anonimo. Su quella stessa panchina, davanti alla quale il 20 giugno si sono radunate decine di persone, i cittadini stanno lasciando fiori, ceri, pupazzi, lettere e messaggi che Frederick non potràpiù vedere. Così come lâaffetto dei tanti che oggi lo piangono.
Il parroco della chiesa San Francesco, don Pasquale Giannino, ha ricordato che lâuomo spesso dormiva in un sacco a pelo in via Principe di Piemonte, dove è avvenuta lâaggressione, e spesso era supportato dallâaiuto della Caritas parrocchiale e dai tanti che lui salutava per strada, augurando una buona giornata.
âFrederick ha donato a tutti amore, sempre col sorriso e senza mai chiedereâ, ha detto don Pasquale. Il funerale a carico dellâamministrazione comunale Il 43enne, nel 2012 ospitato insieme ad unâaltra cinquantina di migranti in un albergo della cittÃÂ in attesa dellâasilo politico, aveva anche conseguito a Pomigliano il diploma di scuola media.
I cittadini, ora, chiedono per Frederick un funerale degno e meritevole, che il sindaco Lello Russo ha assicurato saràa carico dellâamministrazione comunale. âLa nostra cittàè sempre stata accogliente e generosaâ, ha affermato Russo.
âFaccio il sindaco da tanti anni, e Pomigliano ha sempre risposto positivamente a quelle che erano le richieste delle persone più sfortunateâ, ha aggiunto. Intanto dallâopposizione arriva la richiesta di un Consiglio comunale straordinario sul tema della sicurezza, e, al Prefetto di Napoli, della convocazione del comitato per lâordine e la sicurezza.
Quella di Pomigliano non è stata lâunica aggressione ad un senza fissa dimora delle ultime ore. A Firenze un altro clochard, di origini tedesche, è stato trovato ferito in modo grave nei pressi dellâaeroporto.
Lâuomo, che dovrebbe avere una settantina dâanni, è stato accoltellato alla gola e poi soccorso da alcuni agenti della polizia di frontiera aerea, i quali hanno chiesto lâintervento del 118. (Picture shows fiori, qualche cero e biglietti sulla panchina dove il cittadino ghanese Frederick Akwasi Adofo chiedeva lâelemosina prima di essere ucciso da due giovani, che lo hanno picchiato a morte.
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