Sono state raccolte e sono al vaglio indicazioni fornite da persone diverse, che “risulterebbero frammentarie e non coerenti fra loro”.
È quanto apprende dai carabinieri in merito alle testimonianze finora raccolte sul caso di Kata, la bambina di 5 anni di cui non si hanno più notizie da sabato scorso.
“Hanno scritto che c’entrano i romeni, ma non c’entrano nulla, è tutto tra loro. I peruviani lo sanno dov’è la bambina. Non lo sappiamo noi romeni, i bambini giocano qua fuori, perché hanno preso la loro bambina e non una nostra?
È perché dieci giorni fa si sono picchiati”. Queste le parole di una donna di origine romena che vive nell’ex albergo Astor, il palazzo occupato casa anche di Kata, la bambina peruviana scomparsa da sabato scorso da quell’immobile.
La donna si è fermata a parlare con i giornalisti che stazionano fuori dal palazzo occupato, tra via Maragliano e via Boccherini. Secondo la sua ricostruzione “non sarebbe una questione di soldi”, ma di controllo degli affitti all’interno dell’ex hotel occupato.
La donna ricorda l’episodio del 28 maggio, quando dopo un’aggressione un sudamericano è precipitato in strada. “Gli hanno dato una botta con un ferro in testa – racconta – e per la paura si è buttato di sotto e dopo una settimana è sparita la bambina.
Si sono picchiati per le stanze. La famiglia lo sa chi ha preso la bambina e l’hanno detto alla polizia. Noi siamo stufi di questa situazione”.
Articolo pubblicato il giorno 14 Giugno 2023 - 14:10