Le indagini condotte dalla Procura di Nola, all’interno del distretto 48 dell’Asl Napoli 3, ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati di ben 26 lavoratori della struttura.
A quanto emerso dalle indagini pare che gli indagati attuassero un sistema En consolidato in cui a turno si scambiavano i badge. In questo modo chi andava a lavoro poteva timbrare il cartellino anche per gli assenti. Così facendo i furbetti potevano allontanarsi dalla struttura indisturbati, risultando comunque presenti sul luogo di lavoro.
“Quella dei furbetti del cartellino è una piaga senza fine. Nonostante sistemi tecnologici sempre più avanzati e leggi che prevedono pene severe, c’è sempre chi prova a eludere le regole e frodare lo Stato.
Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso il più rapidamente possibile, perché chi si è macchiato di un reato così grave non dovrà mai più lavorare in una struttura pubblica”. Questo il commento di Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra.
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