CULTURA. AL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL SI INAUGURA LA MOSTRA SUL CINEMA DI MIMMO PALADINO
“Il cinema di Mimmo Paladino. Fotografie di Pasquale Palmieri”. Questo il titolo della mostra, a cura di Maria Savarese, che si inaugura giovedì 22 giugno alle ore 17 nella Villa Campolieto ad Ercolano. L’esposizione, coprodotta da Fondazione Campania dei Festival, Film Commission Regione Campania, Fondazione Mannajuolo e Associazione Culturale Archivi della Memoria, è parte del programma dell’edizione 2023 del Campania Teatro Festival ed è realizzata grazie alla collaborazione dell’Ente Ville Vesuviane.
Composta da una selezione di 45 foto di scena di grande formato a colori e altrettante in bianco e nero di più piccole dimensioni relative ai backstage, la mostra nasce con l’intenzione di fare un punto sul lavoro filmico di Mimmo Paladino, cominciato nel 2006 con “Quijote”, fino al recente “La Divina Cometa”.
La riflessione e storicizzazione di questo segmento specifico della sua produzione artistica è resa possibile grazie al lavoro di Pasquale Palmieri, fotografo di scena di tutti i suoi film. Attraverso un allestimento non cronologico, ma tematico, ci viene restituito il complesso e variegato rapporto di Paladino con il cinema, che ha origine dalla curiosità di un pittore che lavora con le immagini e cerca sempre nuovi strumenti espressivi. Palmieri, in particolare, focalizza la sua attenzione e la sua macchina fotografica sulle varie fasi della lavorazione: dalla ricerca delle location al dialogo con gli attori, con i tecnici e con le maestranze, riuscendo ad intercettare l’anima del film attraverso sequenze “senza movimento” e l’immagine di tutto ciò che resterebbe altrimenti segreto e sconosciuto.
“La fotografia di scena-afferma la curatrice Maria Savarese-è qualcosa che va oltre gli scatti posati e il backstage, appare quasi come un’etnografia visiva del set cinematografico, necessaria a cogliere aspetti e dettagli della vita quotidiana del lavoro filmico. È proprio in questo senso che il racconto di Pasquale Palmieri risulta unico e determinante, non solo nella sua capacità di svelare, attraverso le immagini, la costruzione dell’opera cinematografica di Paladino, ma nella sua peculiarità di ricostruire un particolare ambito della cultura contemporanea della nostra regione, quello dell’area del Sannio, aggiungendo un’ulteriore tessera al grande mosaico degli archivi fotografici privati, immensi patrimoni da conoscere, tutelare e valorizzare”.
Per la sezione dedicata ai Progetti Speciali, invece, c’è il terzo appuntamento con “Il Sogno Reale. I Borbone a Napoli”, un progetto di Ruggero Cappuccio a cura di Marco Perillo. Alle 21.30 al Teatrino di Verzura della Villa Floridiana di Napoli, Galatea Ranzi leggerà “Urania” di Linda Dalisi. “Emilia-racconta l’autrice- cammina negli spazi dell’Osservatorio di Capodimonte, aspettando di incontrare un vecchissimo e misterioso custode. La donna è un’astronoma in cerca di risposte e l’incontro con l’arcano custode è periodico e consueto. Lui tarda a presentarsi, non è mai successo.
Nel rimanere chiusa oltre l’orario di visita e di lavoro, la donna si imbatte in un bassorilievo che ritrae Urania che incorona Ferdinando di Borbone, e da lì parte una singolare visione e perdita di orientamento che la catapulterà in un viaggio. Inizia una fantasiosa scalinata, in salita verso i sogni, gli astri, il confronto col desiderio tra realizzazione e fallimento, fino a un bivio-scoperta, nel buio assoluto e in assenza di suono”.
Altrettanto fantasiosa è la seconda proposta di SportOpera. Alle ore 20 al teatro Nuovo va in scena “Don Decaedro”, di e con Antonio Marfella. Per indagare, con la partecipazione di Giampiero Schiano, su un segmento creativo del cervello che può trasformare il calcio dato a un nocciolo smangiucchiato di pesca e due ruote di una macchina in una straordinaria opportunità per le traiettorie del pensiero. Attraverso un’intervista teatrale al protagonista che ne diventa espressione sana e virtuosa.
Di cosa hai bisogno per sentirti al sicuro? Cosa desideri? Cosa credi che le generazioni più adulte debbano capire dei giovani? Sono queste le domande alle quali cerca di dare una risposta “Quick Response”, coreografia ideata da Swaantje Gieskes e Valeria Apicella che debutta alle 20 al teatro Trianon Viviani.
Cinque ragazze della cooperativa sociale Dedalus hanno esplorato nozioni di coordinazione fisica e reattività a varie velocità. L’impulso al movimento in diversi stati emozionali e la loro intima capacità di rispondere ai tre quesiti, sono stati elementi cardine per sviluppare una nuova consapevolezza di sè stesse. Lo spettacolo nasce nell’ambito del progetto “Quartieri di Vita. Life infected with social theatre!”, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, con il sostegno del Goethe Institut Neapel e di Eunic Global.
Continuano, infine, gli appuntamenti con la rassegna “Il cinema giovane” a cura di Roberto D’Avascio per Arcimovie. Alle ore 22.30, sul Prato della Villa Floridiana di Napoli, si potrà assistere a “Ritorno al futuro”, capolavoro del 1985 diretto da Robert Zemeckis.
Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni ed è possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli.
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