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Vertenza allevatori bufalini: la Regione fugge dal confronto e cerca di buttarla in caciara

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Il Coordinamento prende atto della Comunicazione che il Presidente De Luca ha inviato al Sottosegretario Manzato con cui annuncia che il 18 la Regione non parteciperà all’incontro convocato a Roma presso il Ministero della Salute e sottolinea che il documento è stato firmato il dieci maggio 2022, dunque il giorno prima della audizione convocata in Consiglio Regionale in cui il Generale Cortellessa prima si è seduto per riferire e poi si è alzato disertando l’incontro perchè in “sala fra il pubblico vi erano ben tre allevatori seduti ad ascoltare”.

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Il Coordinamento Unitario che assicura la sua partecipazione all’incontro del 18 a Roma, apprese dalla stampa le motivazioni avanzate dall’Assessore Caputo sul perchè i rappresentanti della gestione del Piano si sono rifiutati di partecipare alla audizione con modalità offensive della credibilità del Consiglio Regionale e della Giunta della Regione Campania, ricorda agli interlocutori istituzionali che l’Articolo 1 dello Statuto della Regione Campania al Comma 3 recita “La Regione Campania garantisce la partecipazione democratica di tutti i cittadini e le cittadine, degli enti, delle associazioni, delle formazioni sociali e delle istituzioni territoriali alla determinazione ed attuazione dell’indirizzo politico regionale.”. Inoltre, il regolamento del Consiglio, all’Art. 5 dispone: “La stampa ed il pubblico assistono alle sedute del Consiglio in settori riservati.”

E, infatti, le riunioni del Consiglio sono sempre pubbliche e aperte; semmai, nel caso in cui vi fossero notizie riservate, la Convocazione della seduta avrebbe dovuto prevederla a porte chiuse e cosi non è stato.

Le motivazioni addotte dalla Regione sul perchè avrebbe dovuto essere secretata la riunione sono in realtà ridicole, infondate e pretestuose (a meno che gli auditi non dovessero spiegare il segreto di Fatima o che la BRC la portano gli Alieni da un altro Pianeta) e nascondono il vero problema: la Regione non ammette contraddittorio e si riunisce solo con chi le da ragione.

Siamo ormai abituati ai proclami su Facebook dell’Assessore che dicono sempre la stessa cosa: “La Regione è aperta all’ascolto, è vicina agli allevatori, chiunque chiede di essere ascoltato lo sarà”.

Quanto queste dichiarazioni sono false è ormai evidente: mesi di richieste di incontro mai accolte. Quello che sta accadendo in questi giorni, però, segna un evidente salto di qualità: la Regione trova intollerabile non solo il confronto con chi la critica ma, addirittura, non ammette che i suoi argomenti siano conosciuti dagli allevatori in un contesto in cui, evidentemente, ai Consiglieri Regionali non poteva essere venduta paccottiglia e propaganda ma occorreva dare contezza e prove di quanto sta accadendo.

Se è bastato che tre allevatori sedessero in aula per ascoltare una seduta pubblica per far ritirare il Generale Cortellessa dall’Audizione, non sorprende il Coordinamento che il Presidente Vincenzo De Luca rifiuti di sedersi al tavolo di confronto convocato presso il Ministero a Roma.

Il Presidente De Luca, usando argomenti spesso infondati e che forse adduce inconsapevolmente sulla base delle veline che la struttura di cui si fida gli scrive, sostiene, in buona sostanza, che tutto è già stato chiarito in altre occasioni e dunque sarebbe inutile partecipare. “Eppure” osserva Fabbris “un grande elemento di novità nella riunione del 18 c’è e sta nel fatto che, per la prima volta, in una sede istituzionale sono stati convocati non solo coloro che danno ragione a priori al Presidente De Luca ed ai tecnici responsabili del suo Piano.

Questa volta sono state invitate le realtà del Coordinamento Unitario e non solo. Per la prima volta all’incontro non sono stati invitati solo i Presidenti della Associazioni di Categoria Regionali che hanno sempre avallato il Piano (e che il Presidente De Luca si compiace di citare in ogni occasione per sostenere che il mondo agricolo è d’accordo con lui). Oltre il Coordinamento e le sue Associazioni sono stati invitati anche altri soggetti territoriali come, per esempio, le associazioni provinciali e di settore di quelle organizzazioni professionali i cui Presidenti Regionali si sono sempre detti d’accordo con il Piano ma che, al contrario, sono arrivate nei mesi scorsi a presentare ricorsi al TAR contro il Piano”-

Se un merito hanno i parlamentari che hanno lavorato a questo appuntamento, prima ancora del merito è nel metodo: la riunione del 18 non è a porte chiuse solo fra chi ha già deciso che gli animali vanno sterminati, che le imprese casertane vanno chiuse e che la BRC e la TBC può non essere risolta per altri dieci anni.

Insomma per il Coordinamento è chiaro: il Presidente De Luca rifiuta di sedere al Tavolo di confronto presso il Ministero semplicemente perchè non è in grado di reggere il confronto con chi, legittimamente, denuncia il fallimento del Piano voluto dalla sua TASK Force e propone alternative capaci di interrompere il business della macelleria inutile.

“Sia chiaro” commenta Fabbris “è nella potestà del Presidente della Regione di rifiutare l’incontro e noi non grideremo allo scandalo. Noi ci stiamo semplicemente preparando (carte alla mano che non abbiamo paura di secretare) a partecipare con un solo obiettivo: contribuire a trovare una via d’uscita per evitare che l’inutiLe massacro di animali e di imprese prosegua e per contribuire a mettere in campo un Piano che risolva i problemi della BRC e della TBC in Provincia di Caserta.”

Nel merito della lettera inviata dal Presidente De Luca al SottGemmato per motivare il Rifiuto della Regione a partecipare all’incontro del 18, il Coordinamento Unitario si è convocato questa sera alle ore 18 per valutare le azioni utili a tutelare la dignità e la onorabilità delle decine di associazioni nazionali e territoriali che lo compongono di fronte alle accuse e le offese che vi sono contenute.


Articolo pubblicato il giorno 12 Maggio 2023 - 21:00


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