“Il Maradona è sold out. Tutti insieme per far sentire la nostra voce fino a Udine”. Questo il post sul proprio profilo Twitter del Napoli, a poche ore dalla sfida di stasera contro l’Udinese che può valere lo scudetto e che la tifoseria partenopea potrà seguire davanti ai maxischermi al ‘Maradona’.
Il sole. Le strade invase di turisti. Gli striscioni e i festoni biancoazzurri. Gli sguardi sfuggenti di chi e’ teso ma non lo da’ a vedere. Sorridono in tanti. Altri corrono, corrono e corrono perche’ per stasera bisogna essere pronti. E’ l’ennesimo giorno di attesa a Napoli, il terzo in cinque giorni.
Per i deboli di cuore non e’ consigliato vivere in queste lunghe ore per le vie della citta’. Dopo la vittoria della Lazio di ieri sera, questa sera tocca alla squadra di Spalletti che pareggiando a Udine potrebbe diventare campione d’Italia. I giocatori e i tecnici ieri sono partiti e adesso sono a Treviso. Blindata.
Perche’ i tifosi azzurri hanno ‘scortato’ la squadra fino all’aeroporto di Capodichino e ‘accompagnato’ gli azzurri in albergo a caccia di foto e autografi. Saranno oltre 12 mila alla Dacia Arena di Udine i partenopei, ma si ipotizza che potrebbero essercene almeno il doppio, moltissimi senza biglietto, ma solo con la voglia di festeggiare nonostante i comunicati minacciosi degli ultras friuliani: “Qui non si festeggia”.
E a Napoli? Dalle 18 il Maradona aprira’ le porte ad un’altra marea azzurra. Ci saranno maxichermi per vedere la partita di Udine, costo del biglietto – introvabile – 5 euro. Tutti assieme, uniti dalla speranza e pronti a gioire.
In tanti, tantissimi resteranno fuori dallo stadio. Ci sono bar e sale scommesse dove poter guardare la partita delle 20.45. Gli ultras sono invece partiti, in auto, verso Udine. E il pensiero di tutti va anche a domenica alle 18 quando in casa ci sara’ la Fiorentina.
Se il Napoli stasera dovesse vincere quella sara’ la prima giornata da Napoli campione e le curve sono pronte a coreografie da storia. E il destino sembra aver scritto tutto. Nel 1987, l’anno del primo scudetto, quello del ‘Dio del pallone’ Diego Armando Maradona, la partita dello scudetto in casa du proprio Napoli-Fiorentina.
E intanto e’ corsa davanti alle ricevitorie del Lotto. Il terno e’ 77, il numero di maglia di Kvara, 9 quello di Osimhen e 33, gli anni di attesa dall’ultimo Tricolore. Per i piu’ prudenti c’e’ anche il 90, che nella cabala napoletana e’ la paura, dopo il pari di domenica contro la Salernitana. Napoli sogna.
Ma non perde folclore e scaramanzia. Per le vie dei presepi i pastori con i volti dei calciatori e corni. Rossi e di ogni dimensione. Perche’, si sa, “non e’ vero, ma ci credo”.
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