Luciano Spalletti in conferenza stampa (Foto da SSC Napoli su Twitter)
“Lo scudetto?Ce lo stamm’ trezzianno chianu chianu, come dicono a Napoli (lo stiamo assaporando lentamente, ndr)”. Luciano Spalletti presenta così in conferenza stampa il match con l’Udinese che potrebbe regalare agli azzurri il terzo scudetto della loro storia.
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“Vedere i nostri tifosi dispiaciuti domenica ci ha mortificato, noi ci nutriamo della loro felicità – ha aggiunto l’allenatore del Napoli -. Lo stadio ci ha fatto capire quale sia l’impresa che stiamo portando a termine, è quello che sognavo quando sono arrivato.
Immaginavo uno stadio così.Con sciarpe, bandiere, bambini tutti azzurri”.
Focus sull’avversario: “Un po’ di timore c’è, ma c’è anche il ricordo di quanto fatto fin qui, delle nostre qualità.
Non dobbiamo mai perdere il nostro atteggiamento e la nostra convinzione.L’Udinese è brava a fare tante cose, Sottil ha esperienza di campo, hanno fisicità e arrivano con tanti uomini nell’area avversaria.
Dovremo stare attenti”.
“Futuro?
Ci sono ancora da fare sei partite da giocare e da giocarle bene – prosegue -. Dobbiamo completare ancora un discorso che non è completo, poi penseremo a festeggiare.Poi dovremo rimetterci in gioco: ‘Sono nelle condizioni di poter dare a un pubblico con un sentimento così profondo ciò che merita?’.
Poi da lì si parte”.
“Vedo le potenzialità dentro il ciclo per il futuro, poi dipenderà dal mercato, dalle cose che riusciremo ad organizzare.Davanti agli occhi miei, oltre al sole, ho una buona squadra davanti che ha prospettiva futura e può dare un seguito ai risultati ottenuti”.
“Vengo ripagato dal lavoro, non dal risultato – insiste Spalletti -. Sono stato felice della disponibilità che ho trovato quest’anno.
Ma vincere lo scudetto a Napoli è una cosa extra, un super lusso, che mi farà stare comodo in qualsiasi posizione.Vivrò bene il resto della mia vita, calcistica e non”.
“Il lavoro parte lo scorso anno, questo è il secondo tempo.
Hanno dato il proprio contributo anche calciatori che adesso non sono più qui.Avevamo calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens.
Giocatori che hanno dato molto con la loro personalità.Il risultato non dipende da una partita sola”.
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