Si dovrebbero tenere nella giornata di domani le udienze di convalida dei fermi notificati dai carabinieri, dalla Dda di Napoli e dalla Procura dei Minori ai due giovani, il 19enne Emanuele Civita, già con precedenti penali e figlio di Fabio Civita arrestato nel 2014 per legami con il clan D’Avino e un 17enne figlio di un affiliato allo stesso clan ucciso una dozzina di anni fa.
Entrambi sono accusati di essere i protagonisti della sparatoria avvenuta martedì sera a Sant’Anastasia (alle 23 circa, in piazza Ammiraglio Carlo Cattaneo) nel quale sono rimaste ferite tre persone: padre, madre e figlia (quest’ultima attualmente ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli) che stavano mangiando un gelato.
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I due giovani – difesi rispettivamente dagli avvocati Fabio Marfella e Antonio Sorbilli – sono accusati di tentato omicidio e porto illegale di arma in concorso. Entrambi, il maggiorenne, Emanuele Civita, e il minorenne, si sono consegnati ai carabinieri di Castello di Cisterna accompagnati dai loro legali, nel pomeriggio e nella serata di ieri.
Nessuno avrebbe rilasciato dichiarazioni agli inquirenti e adesso c’è attesa sull’atteggiamento che intenderanno adottare domani davanti al giudice. Le armi che sarebbero state utilizzate per il raid – una pistola e una mitraglietta – non sono state trovate e neppure i due indagati hanno fornito informazioni in merito.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri avrebbero esploso almeno dieci colpi di arma da fuoco nella piazza, dove c’erano cittadini e avventori di alcuni bar e gelaterie, mentre si trovavano in sella a uno scooter.
E’ “molto provato” il papà della bambina di 10 anni colpita alla testa da un proiettile esploso da due giovani l’altra sera davanti ad un bar a Sant’Anastasia. Lo riferisce Carlo Esposito, sindaco di Pollena Trocchia, comune di residenza del nucleo familiare finito sotto il fuoco delle armi.
Amico di famiglia, Esposito stamattina ha contattato il papà della piccola: la bimba è fuori pericolo ma ancora nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santobono di Napoli dove ieri ha subito due delicati interventi.
“E’ molto provato – ha sottolineato il sindaco – naturalmente permane la preoccupazione fino a quando non termineranno le 72 ore canoniche di osservazione affinché la piccola sia considerata realmente salva. Noi preghiamo che la situazione evolva positivamente e non possiamo far altro che stringerci attorno alla famiglia intera”.
Esposito, inoltre, esprime soddisfazione per il fermo dei due giovani accusati del tentato omicidio della bambina e dei suoi genitori, rimasti feriti lievemente. “Sono contento – ha proseguito il sindaco – che questi due criminali siano stati assicurati alla giustizia, ma spero, soprattutto da cittadino, che sia una giustizia reale, che tenga conto non solo delle accuse, ma del modus operandi di queste persone, e tenga conto della loro pericolosità sociale.
E questo sentimento lo riscontro anche tra i miei concittadini – ha concluso Esposito – che oggi hanno sicuramente più fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, ma tra loro permane lo sconcerto su quanto accaduto”.
“Il Prefetto di Napoli mi ha chiamato e gli ho riferito che Sant’Anastasia è un comune tranquillo, ma anche noi viviamo purtroppo un problema di devianza giovanile e insieme alle associazioni, ai genitori, alle forze dell’ordine, dobbiamo interrogarci per arginare ed affrontare questi problemi”.
Lo ha detto il sindaco di Sant’Anastasia, Carmine Esposito, che all’indomani della sparatoria nella quale è rimasta gravemente ferita una bimba di 10 anni, ha scritto al Prefetto di Napoli per chiedergli aiuto nella garanzia della sicurezza.
“Gli ho potuto raccontare che sul nostro territorio come altrove – ha aggiunto – esiste un chiaro problema di devianza giovanile da arginare ed affrontare. Ci risentiremo nei prossimi giorni”.
“E’ chiaro – ha specificato Esposito – che non è il caso di questi due soggetti, entrambi non di Sant’Anastasia sottoposti a fermo e già noti alle forze dell’ordine. Esprimo molta soddisfazione per il lavoro eccellente, rapido e preciso dei carabinieri che sono riusciti ad identificarli immediatamente grazie al nostro sistema di videosorveglianza”.
Il sindaco, infine, ha raccontato di aver sentito, nella serata di ieri, anche il papà della piccola rimasta ferita. “Gli ho potuto esprimere piena solidarietà – ha concluso – e gli ho detto che la nostra amministrazione è a loro completa disposizione. Naturalmente è ancora molto provato, e spero di poter incontrare la sua famiglia non appena la piccola starà meglio”.
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