#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 2 Aprile 2025 - 12:37
18.4 C
Napoli
Sergio Caputo Trio in concerto al Teatro Summarte il 4...
Al Teatro Civico 14 in scena “Una storia per Euridice”...
Napoli Queer Festival: terza giornata tra cinema drammaturgia e performance
Speed Marathon 2025: il 9 aprile giornata di controlli a...
Furti d’auto nell’Avellinese: i ladri intercettati dai carabinieri fuggono nelle...
La Compagnia Dispensa/Barzotti porta in scena The Barnard Loop al...
Napoli, spaccio in strada a Porta Nolana: due arresti
Addio a Suor Paola, la Lazio piange una delle sue...
Campi Flegrei, scossa bradisismica di magnitudo 2.0
Castellammare, motonave per Capri perde l’ancora: incagliata nel porto
Omicidio di Ilaria Sula: il corpo ritrovato in una valigia,...
Ottaviano, il giallo della morte di Lucia Iervolino: perché stava...
Un Posto al Sole, anticipazioni 2 aprile: Michele scopre l’intrusione...
Lotto, a San Giorgio a Cremano vinti 65mila euro con...
Montella: scoperto centro estetico abusivo, evasione fiscale per 75mila euro
Napoli, assalto nella notte all’ufficio postale di via Argine: bancomat...
Terrore tra Portici ed Ercolano: piromane 20enne arrestato dopo aver...
Il famigerato Clan del Golfo colombiano riforniva droga ai Contini...
Il Meteo a Napoli e in Campania Oggi : previsioni...
MeteoMar Napoli e Campania, bollettino del mare 2 Aprile 2025
Un giudice di pace di Napoli al matrimonio della figlia...
Roma, spaccio in Curva Sud: sei ultras giallorossi indagati, coinvolto...
Acerra piange Raffaella Scudiero: automobilista indagato per omicidio stradale
Oroscopo di oggi 2 aprile 2025 segno per segno
Ottaviano, morte di Lucia Iervolino: i punti oscuri da chiarire....
Superenalotto del 1° aprile 2025: nessun “6”, jackpot sale a...
Alessandro Cecchi Paone presenta a Castellammare il suo libro su...
Estrazioni del Lotto e 10eLotto del 1° aprile 2025: tutti...
Il potere della Letteratura: come i libri possono cambiare la...
Napoli, inaugurata la stazione “Centro Direzionale” della Linea 1

Camorra, aveva una relazione con la nuora del boss Licciardi: ucciso e sciolto nell’acido

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Aveva una relazione con la moglie di Giovanni Licciardi, figlio di Gennaro, detto “la scimmia”, fondatore dell’omonimo clan fondatore del gruppo di camorra più potente della Campania ovvero “Alleanza di Secondigliano”. Salvatore Esposito, per tutti “Totoriello”, sapeva che era una relazione pericolosa.

Ma volle cominciare lo stesso una relazione extraconiugale con quella donna. Un grave errore che lo portò a una morte terribile: ucciso a colpi di pistola, per ordine dei Licciardi, e sciolto nell’acido affinché nessuno potesse piangere le sue spoglie.

A scoprire quel ‘delitto d’onore’, un cold-case che risale al 27 settembre 2013, sono stati i Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Napoli, che da una frase pronunciata durante una conversazione intercettata nell’ambito di un’altra indagine hanno intuito la fine di Esposito.

Il Ros di Napoli ha ricostruito l’accaduto e arrestato tre dei quattro mandanti, elementi di spicco del clan Licciardi: Paolo Abbatiello, Gianfranco Leva e Raffaele Prota (quest’ultimo già in carcere per altro), di 57, 66 e 57 anni. Il quarto mandante dell’omicidio è ritenuto invece il boss Giuseppe Simioli, 57 anni, collaboratore di giustizia: per lui il gip non ha disposto l’arresto, ma sarà lo stesso giudicato per l’omicidio.

Esposito venne attirato in trappola: fu simulato un incontro estemporaneo e con la scusa di andare a trovare il marito di Maria Licciardi, sorella di Gennaro, anche lei arrestata qualche anno fa dal Ros, deviarono il percorso per consegnare Totoriello ai suoi killer. Tutto avvenne nell’impervia zona delle cave di tufo Chiaiano.

Lì venne ucciso a colpi di pistola e poi sciolto in un bidone di acido portato ad ebollizione con un bruciatore. Ad eseguire gli ordini dei mandanti, secondo quanto emerso dalle indagini, furono Carlo Nappi, Crescenzo Polverino, Giuseppe Ruggiero e Alessandro De Luca, tutti già in carcere ma per un altro omicidio.

Per la loro incriminazione, però, il giudice ha ritenuto che non bastano le dichiarazioni di un solo pentito, vale a dire Simioli. Esposito a un certo punto capisce che il copione scritto aveva come epilogo la sua morte: comincia a sudare. I suoi aguzzini, tutti armati di pistole per stroncare sul nascere una eventuale fuga, riescono a dissimulare le loro intenzioni e per lui non ci sarà scampo.

 Il boss pentito Giuseppe Simioli del clan Polverino ha rivelato tutti i particolari dell’omicidio

Secondo quanto appurato dal Ros, Abbatiello, Leva e Prota, dopo avere scoperto la tresca e averla rivelata ai familiari di Giovanni Licciardi, chiesero a Giuseppe Simioli, reggente del clan Polverino di Marano di Napoli, la disponibilità a compiere il delitto con i suoi affiliati e nel territorio rientrante nella sua competenza geo-criminale.

E così fu: la tecnica adoperata per far sparire il corpo, inoltre, risulta essere la stessa usata da Cosa nostra nel 1984 per distruggere, per conto del boss Lorenzo Nuvoletta, i cadaveri di Vittorio e Luigi Vastarella, Gennaro Salvi, Gaetano Di Costanzo e Antonio Mauriello.

Per quegli omicidi maturati a Marano di Napoli il 19 settembre 1984 nell’ambito della guerra di camorra tra le famiglie malavitose Gionta-Nuvoletta e Alfieri-Bardellino, è stato condannato in via definitiva, nella veste di mandante, il defunto “capo dei capi” della mafia siciliana Salvatore “Totò” Riina.

 

 


Articolo pubblicato il giorno 17 Maggio 2023 - 18:30


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

ULTIM'ORA

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento