La sensazione fastidiosa causata dal prurito intimo indica spesso un’irritazione dei tessuti della vulva o della vagina. Questo sintomo, generalmente, non rappresenta una minaccia per la salute, tuttavia è possibile che sia causato da un’infezione che richiede un trattamento mirato per prevenire eventuali complicazioni.
Le cause del prurito intimo
Punti Chiave Articolo
Il prurito può essere causato da diversi fattori come i cambiamenti ormonali che provocano la riduzione dell’idratazione e la conseguente secchezza delle mucose (per esempio durante la menopausa) o l’esposizione a sostanze irritanti contenute in creme, prodotti per l’igiene intima o persino negli indumenti intimi. Tuttavia, in alcuni casi, il prurito può essere un segnale di infezioni sessualmente trasmissibili o batteriche.
Oltre che a una cattiva igiene intima, quindi, esistono numerose patologie che possono essere associate al prurito vaginale. Tra queste, alcune delle più comuni includono la candida, i condilomi, la dermatite, il diabete, il lichen planus, la malattia infiammatoria pelvica, la psoriasi, la sindrome di Sjögren, il trichomonas, le vaginiti e le vaginosi. Ognuna di queste condizioni può causare fastidio e disagio, ma la diagnosi precoce e il trattamento adeguato possono aiutare a prevenire complicazioni e a migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.
Pertanto, è importante consultare un medico se si sperimenta un prurito vaginale persistente o altri sintomi associati.
Quali sintomi non sottovalutare
È molto importante sottoporsi a visita ginecologica quando il prurito è accompagnato da dolore e secrezione di aspetto e odore insolito.
Oltre a questi ultimi, non ci sono altri particolari sintomi relativi al prurito nei genitali. Quando il sintomo è accompagnato da dolore pelvico e/o da secrezioni vaginali per diversi giorni o di grave intensità, è opportuno consultare un medico.
Cosa fare contro il prurito intimo
Il mantenimento dell’equilibrio della flora vaginale è fondamentale per la salute e il benessere della donna, in generale. Per tale motivo, è necessario dedicare quotidianamente, e più volte al giorno, alcuni minuti del proprio tempo all’igiene intima, utilizzando detergenti a pH fisiologico. In via preventiva, in caso di rapporto sessuale occasionale, è importante utilizzare il preservativo per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili che potrebbero causare prurito vaginale.
È inoltre consigliabile preferire abiti di cotone per favorire la traspirazione delle parti intime e, se necessario, seguire una terapia antibiotica o antimicotica per eliminare i batteri e i funghi che possono essere all’origine del prurito vaginale. Alcune linee di prodotto, come la linea antimicotica Meclon, offrono prodotti formulati con principi attivi che agiscono contro le infezioni vaginali di diversa natura come quelle causate da Trichomonas e Toxoplasma, senza alterare la flora vaginale, il cui equilibrio è importante per le difese dell’organismo.
Altre accortezze importanti includono l’utilizzo di carta igienica non colorata e non profumata per evitare l’aggravarsi del prurito, la riduzione dello stress, magari attraverso pratiche come la meditazione e lo yoga, il lubrificare l’area vaginale prima del rapporto sessuale per evitare lo sfregamento che potrebbe accentuare il prurito, e l’effettuare lavande esterne con acqua fresca per attenuare temporaneamente il fastidio.
È inoltre altrettanto importante controllare la glicemia in caso di diabete e seguire una dieta ipocalorica in caso di sovrappeso/obesità. Infine, quando non necessario, è opportuno evitare l’utilizzo di assorbenti esterni o proteggi-slip per non irritare la cute fragile e delicata delle parti intime.
Articolo pubblicato il giorno 4 Maggio 2023 - 12:56