Prima ha chiesto scusa ai compagni. Poi ha tirato fuori un coltello, si è diretto verso la prof e l’ha pugnalata.
È accaduto questa mattina all’Istituto di Istruzione Superiore ‘Emilio Alessandrini’ di Abbiategrasso, alle porte di Milano, dove uno studente di 16 anni ha ferito una docente, fortunatamente in maniera non grave.
Il ragazzo è stato bloccato dai carabinieri, senza opporre resistenza. Dopo l’aggressione, il giovane, che aveva con sé anche una pistola giocattolo, ha intimato ai compagni di uscire, senza ferirne alcuno. La donna, che nell’aggressione ha riportato lesioni da taglio all’avambraccio e una lieve ferita alla testa – è stata portata in codice giallo nell’ospedale di Legnano.
Anche il ragazzo è stato ricoverato, ma all’ospedale San Paolo di Milano. “La prof si è chinata e lui è arrivato da dietro e l’ha accoltellata”, ha raccontato un compagno di classe del giovane. “Prima di colpire ha chiesto scusa per quello che avrebbe fatto, ma nessuno di noi capiva
– ha detto -. L’ha accoltellata e subito dopo ha estratto una pistola dicendo a tutti di uscire dalla classe. Io sono scappato subito via.La pistola era finta, ma in quel momento ci sembrava vera”. Unanime e trasversale la condanna. “Un fatto inquietante”, lo ha definito il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che in mattinata ha fatto visita in ospedale alla 51enne “per portare piena solidarietà e vicinanza da parte mia e dell’intero Governo”.
Lo Stato “dovrà chiedere direttamente anche il risarcimento del danno d’immagine affiancandosi all’azione del docente, quindi costituendosi come parte civile nel processo”,
ha spiegato il ministro che ha insistito: “Bisogna dire basta alle aggressioni poiché le scuole devono essere luoghi sicuri e, nel contempo, riflettere sull’introduzione dello psicologo negli istituti”.Questo perché, spiega il ministro, il giovane “aveva dimostrato già alcune problematicità”. “Siamo tutti molto scossi”, il commento di Michele Raffaeli, preside dell’istituto, che esprime “solidarietà” all’insegnante.
“La nostra preoccupazione va al ragazzo autore di un gesto inaspettato e alla classe che ha assistito. È un episodio grave – sottolinea il dirigente scolastico – che ci aiuta però a capire quanto bisogno hanno i ragazzi di grande attenzione e di accompagnamento nel loro processo di crescita”
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