Tornano liberi i due imprenditori delle Slot machine che sono considerati “collusi” con la criminalità stabiese e scafatese, Filippo Bambace ed il figlio Andrea(entrambi assistiti dagli avvocati Stefano Sorrentino e Gennaro De Gennaro).
Secondo la DDA salernitana la loro ditta sarebbe stata in odore di camorra con investimenti congiunti, avendo fatto compromessi con Buonocore Giuseppe e con il clan Cesarano per dare vita ad un monopolio nel settore delle slot-machine.
I due imputati sono accusati di reati gravissimi quali estorsione aggravata dal metodo mafioso e quello di partecipazione ad associazione camorristica. Tale accusa è franata sul piano processuale dove è emerso che non c’è stato alcun monopolio e soprattutto che due imprenditori non hanno ricevuto vantaggi economici ed utilità dai clan del territorio vesuviano.
I due imprenditori erano stati arrestati lo scorso dicembre perché bollati di aver stipulato accordi sul territorio di Scafati e Pompei per distruggere la concorrenza del settore. La difesa dei due imputati ha dimostrato che non c’è stato alcuna pressione criminale contro altri imprenditori e che sono stati i Bambace a riportare danni imprenditoriali per l’intervento dei clan del territorio.
Si ricorderà che Giuseppe Buonocore aveva riportato una condanna nel giudizio abbreviato per aver fatto trattative con i Bambace per realizzare un monopolio delle Slot a Scafati. Nel processo ordinario il giudizio ha dimostrato che questo monopolio non c’è stato e che Buonocore non aveva portato alcun vantaggio ai Bambace. Capovolta la vicenda processuale. I due imputati faranno il processo da uomini liberi.
Articolo pubblicato il giorno 24 Maggio 2023 - 07:43