Nella giornata di sabato, 10 giugno 2023, presso il “Teatro Diana” di Napoli, Maria Pia Selvaggio riceverà il prestigioso premio Intercontinentale: “Le nove muse”, come “Libro dell’anno”, per la produzione del saggio dedicato alla figura di Carlo Emilio Gadda dal titolo: “Senti caro Carlo.
Fibre epistolari tra Carlo Emilio Gadda e Isabella Rappi Lehr”, edizioni 2000diciassette. Il premio – presieduto da Marina Pratici – è promosso da “Culturalmente Toscana e Dintorni”, in collaborazione con Ciesart, con il Cenacolo Intercontinentale “Le Nove Muse”, con l’Union Mundial por la paz y la libertad’, con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli e della Casa di Cura San Michele di Maddaloni (CE); madrina del premio sarà l’attrice Ottavia Piccolo. Tra i premiati nomi eccellenti come Gigi Marzullo, Francesco Patanè, Gennaro Famiglietti, Olimpia Niglio.
Terzo riconoscimento per l’autrice campana, dopo il “Premio Galateo” ricevuto a Roma, con il patrocinio della società “Dante Alighieri”, per la sezione: ““Critica per la Saggistica” e, a seguire, nella città di Ignazio Silone, Pescina (AQ), il premio “Irdidestinazionearte”, sempre per la saggistica.
Roma, Napoli, Firenze sono state le città che hanno accolto la scrittrice in un tour letterario come esperta della figura di Carlo Emilio Gadda, ma altre tappe sono già all’orizzonte, come Milano, città natale dell’autore. Il carteggio epistolare tra lo scrittore milanese e la zia Isabella Rappi Lehr presenta una versione inedita di Gadda, della sua figura di uomo e di artista che si palesa attraverso lettere familiari intime ed accorate, che danno idea del vissuto dello scrittore in trincea, ma che riflettono anche la disamina spietata e sofferente di un’epoca.
Il libro, già best seller nella sezione Critica Letteraria/letteratura italiana di Amazon, parte dall’analisi e dalla ricostruzione del carteggio custodito presso il Gabinetto Vieusseux di Palazzo Strozzi a Firenze e danneggiato dall’alluvione dell’Arno del 1966. Pur mantenendo quella “armonia prestabilita”, che rende unico il labirinto gaddiano, la saggista Selvaggio ricostruisce, attraverso il piano della “realtà” e quello del “caos”, il momento di deformazione strutturale, che serve a svelare la trama poetica di Gadda oltre l’apparenza, minando la provvisorietà e la costruzione barocca, atta a sollecitare un profluvio di emozioni, nel centro del vortice nevrotico tra linguaggio e verità.
Maria Pia Selvaggio nasce a Telese Terme (BN). Dal 2027 dirige la casa editrice campana 2000diciassette. Come autrice scrive la sua prima opera nel 2006 “Il Sapore del Silenzio”. A seguire la raccolta di racconti “Borgofarsa” (2007); “L’Arcistrea” (2008) dedicato alla janara beneventana Bellezza Orsini; “Lei si chiama Anna” (2010), romanzo ispirato alla tragedia di Via Puccini (Roma), che ha visto protagonisti Anna Fallarino ed il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino; nel 2011 partecipa a varie antologie con i racconti “Larissa” e “Le Sette Ore” ispirati a vicende vere. Nel 2012 edita il romanzo “Ai Templari il Settimo Libro”, che pubblica con il gruppo Mondadori/Publiedi-Raieri-Panorama-Si, di Giuseppe Angelica.
Intanto, inizia la stesura del romanzo “Le Padrone di Casa”. Nel 2014 entra a far parte di un progetto europeo con la Compagnia “Forteresse”, della regista/attrice Anna Romano, che la vede impegnata con il teatro attraverso il dramma: “Hamida”, rappresentato in Belgio e Francia; ancora nel 2016 la seconda opera drammaturgica “Kariclea”, messa in scena a Viterbo, Firenze, Grecia, Spagna e Bruxelles. Nel 2017 decide di dare in stampa con la casa editrice Edizioni 2000diciassette, di cui è direttrice editoriale, “Le Padrone di Casa”. A seguire, nel 2020, una versione nuova del “Delitto di via Puccini”, rivelando connessioni tra politica e omicidio. Nel 2021 dà alle stampe, con la casa editrice 2000diciassette: “Senti caro Carlo. Fibre epistolari tra Carlo Emilio Gadda e Isabella Rappi Lehr”, oggetto del prestigioso premio.
Articolo pubblicato il giorno 16 Maggio 2023 - 11:12