Il progetto di realizzazione di un nuovo impianto di stoccaggio del Gas Naturale Liquefatto nella Darsena Petroli del Porto di Napoli, proposto da Edison e Kuwait, ha avuto parere negativo dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
Il suddetto Ministero, in concomitanza con quello della Cultura, ha decretato che il progetto non è compatibile con i vincoli sull’impatto ambientale.
Secondo la commissione tecnica il vigente piano regolatore del porto di Napoli non prevede la realizzazione di un deposito costiero e la proposta dell’impianto GNL si pone in contrasto con uno degli obiettivi fondanti della variante generale, ovvero la delocalizzazione dei depositi petroliferi dall’area orientale, ed è è incompatibile con l’obiettivo di riqualificare l’area: “Nelle more della nuova localizzazione e per il tempo, a tal fine strettamente necessario, sono consentite trasformazioni orientate esclusivamente al miglioramento della sicurezza e dell’impatto ambientale.”
Sempre secondo la commissione: in tale spazio del porto cittadino, che ricade in particolare nel confine della zona orientale di Napoli, non “possono realizzarsi interventi privi di compatibilità urbanistica”
. Inoltre viene specificato che: “sono stati rilevati impatti avversi sui comparti ambientali” e che l’intervento ricade in area vincolata quali territori costieri compresi in una fascia di 300 metri dalla linea di battigia.Di qui il parere negativo della Commissione Tecnica VIA e VAS sulla compatibilità ambientale del deposito GNL nel porto di Napoli.
“Lo stop a questo progetto rappresenta una grande vittoria di tutti coloro che guardano al bene della collettività, del territorio e dell’ambiente.”– dichiara il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli- “Mi ero opposto a questo progetto sin dal principio, quando ero consigliere regionale, perché troppi sono i rischi ambientali legati ad esso. In quell’area si trovano già il Terminal Petroli, i depositi di carburante, la centrale elettrica, non c’è bisogno di ulteriori impianti che mettono a rischio la salute dell’ambiente e dei cittadini.”
“C’è invece necessità ed urgenza di progetti di riqualifica atti ad innalzare il livello della qualità della vita attraverso un nuovo diportismo, cantieri sostenibili e spazi recuperati da consegnare ai cittadini e ai turisti, mare e spiagge puliti. Questa zona deve poter ripartire con un’economia green e legata al turismo dopo un lungo periodo di abbandono, lo dimostrano anche i nostri numerosi sopralluoghi, fatti nel corso degli anni a causa della mala politica e della mala burocrazia.”– ha concluso Borrelli.
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