Quarto e ultimo appuntamento con “Gioi e Rivoluzione”, kermesse musicale dedicata al cantautorato moderno partenopeo organizzata da Dario Sansone, già cantante e frontman dei Foja.
“In questi mesi abbiamo voluto dedicare questo spazio al cantautorato contemporaneo prodotto a Napoli, viaggiando attraverso la delicatezza poetica di Francesco Di Bella, il punk-futuristico di Gino Fastidio e le folk vibes magiche di Ilaria Graziano”.
A calcare il palco della manifestazione, venerdì 26 maggio, uno dei più sensibili cantautori della nuova scena napoletana, Gnut.
Cantautore, chitarrista, produttore e compositore di colonne sonore, Gnut è un artista prolifico. Finalista alle “Targhe Tenco” con il progetto realizzato a 4 mani con Alessio Sollo, “L’orso ‘nnammurato”, negli anni pubblica ben 10 lavori in studio (senza considerare le colonne sonore) e collabora con artisti del calibro di Mauro Pagani, Daniele Sepe, Stefano Bollani, NCCP, Peppe Barra, Marta sui Tubi, Afterhours, Roberto Angelini, Folco Orselli, Maurizio Capone e Bungt e Bangt, Maldestro e molti altri.
In molti lo ricorderanno per la sua collaborazione con Fanpage.it, in occasione della festa delle donne del 2018, cantando una “serenata alle prostitute” con un inedito dal titolo “Nu poco ‘e bene”, che in pochi giorni raggiunse 10 milioni di visualizzazioni su Facebook.
“Il 26 maggio la Cantina Bianco aprirà le porte a un cantautore che ha sempre dimostrato coerenza e sensibilità: la sua voce inconfondibile e il suono della sua chitarra dalle venature blues ci accompagneranno attraverso canzoni di raffinata scrittura”.
Il concerto sarà aperto dall’esibizione del songwriter salernitano Bif, che presenterà il suo ultimo lavoro discografico dalla doppia anima, “Teorie/Imprevisti”.
Dedicare una canzone alle prostitute: l’esperimento sociale
Articolo pubblicato il giorno 23 Maggio 2023 - 19:00