Dissonanzen compie trent’anni, inaugurando la sua stagione al Conservatorio di Napoli, Sala Scarlatti, mercoledì 17 maggio alle 18.00 con Ciro Longobardi al pianoforte nel concerto Messiaen Regards. Musiche di Olivier Messiaen. Un concerto organizzato in collaborazione con il San Pietro a Majella.
Un programma che accoglie sette brani tratti dal monumentale ciclo Vingt Regards sur l’Enfant-Jésus (Venti sguardi sul bambino Gesù) in cui emerge il tema religioso ricorrente in Messiaen. Il ciclo completo sarà registrato da Longobardi nel corso del 2023, chiudendo così, a oltre 30 anni dalla scomparsa del compositore, l’integrale pianistica pubblicata dall’etichetta Piano Classics-Brilliant. Uscita prevista, per la prima metà del 2024. Un’impresa discografica senza precedenti in Italia. Parallelamente, Longobardi ha presentato la stessa integrale dal vivo, a Reggio Emilia per il Festival Aperto. Un’avventura cominciata nel novembre del 2020, in piena pandemia, con l’esecuzione in 3 concerti, a porte chiuse e in streaming, del Catalogue d’Oiseaux – la cui versione in Cd aveva già vinto il Premio Abbiati come miglior disco di repertorio solistico del 2018-19. La sua interpretazione del Catalogue è stata accostata a quella del pianista Pierre-Laurent Aimard. Nell’ottobre 2021 è stata la volta delle opere giovanili e ritmico-seriali complete, confluite nel doppio Cd Piano Music. Nel 2022 il ciclo si è chiuso, per la prima volta in Italia, con l’immensa opera formata dalle Venti contemplazioni su Gesù bambino, caratterizzata da una ricercata scrittura pianistica, dalle ispirazioni policrome.
Prima e in vista del concerto, Longobardi terrà un seminario su Messiaen dedicato agli studenti delle classi di composizione e di pianoforte.
“Si va così sempre più consolidando il rapporto di Dissonanzen col Conservatorio di Napoli, che in passato ha ospitato i concerti dell’ensemble napoletano con Marc Ribot ed Evan Parker, per citare solo alcuni nomi internazionali. Una collaborazione che quest’anno vede anche il coinvolgimento della Scuola di Composizione, con giovani compositori, per un concerto in autunno dal titolo “La nuova scuola compositiva napoletana””.
Spiega Ciro Longobardi «Una collaborazione che si estende anche alle Scuole di Composizione Jazz e di Musica Elettronica del Conservatorio napoletano che firmeranno partiture originali per le sonorizzazioni live della nuova edizione de Il Cinema Suona!, la storica rassegna in collaborazione con il Goethe Institut Neapel e quest’anno con la Fondazione Murnau, all’interno del FestiVark, festival della creatività sociale organizzato da Variabile K in coprogettazione con Fondazione Ente Ville Vesuviane. Nella seconda metà di giugno, sul palco di Villa Campolieto in cartellone i cortometraggi di Lotte Reiniger, la cui cifra stilistica è data da animazioni di silhouette, capaci di creare un immaginario al tempo stesso elegante e onirico; i corti del grande attore comico americano Harry Langdon. Terzo e ultimo appuntamento, ancora col cinema tedesco, la sonorizzazione di uno dei più importanti film di Ernst Lubitsch, La bambola di carne (1919), fiaba caratterizzata da un’ironia grottesca che ripercorre le fobie maschili distruggendole a furia di siparietti comici. Rassegna che vede nella fusione tra composizione e improvvisazione la conferma del tradizionale approccio delle sonorizzazioni realizzate da Dissonanzen.»
Oltre al già citato seminario su Messiaen, è previsto un altro importante appuntamento con la formazione/performance nella danza: a novembre Alessandra Petitti e Giacomo Calabrese, insieme alla danzatrice tedesca Bettina Neuhaus, cureranno il progetto IMPROVVI-DANCE, in collaborazione con Casa del Contemporaneo, e OEOAS – Orchestra Elettroacustica Officina Arti Soniche, con un workshop e una performance incentrati sulla tecnica della Instant Composition, in cui il corpo e la musica si incontrano nell’azione scenica improvvisata. Attività laboratoriali riguarderanno l’apertura al teatro ragazzi e sfoceranno nello spettacolo interattivo Il mago dei suoni, a cura di Rossi e Petitti, a fine maggio, in collaborazione con Magazzini di Fine Millennio e Autism Aid.
Per la sezione “Gli Antichi e i Moderni” presso l’Atrio delle Trentatré saranno ospitati i prossimi due appuntamenti del ciclo triennale dedicato alle Sinfonie di Mozart nella trascrizione di Muzio Clementi per flauto, violino, violoncello e pianoforte accostate a brani di autori contemporanei. La serie Mozart nostro contemporaneo quest’anno prevede per il terzo concerto, a giugno, un abbinamento per contrasto: la Sinfonia K 551 in Do Maggiore Jupiter, caratterizzata da un’olimpica grandiosità formale, sarà preceduta dal Trio per violino, violoncello e pianoforte Löico di Nicola Sani, lavoro del 2021 ispirato al Canto XXVII dell’Inferno dantesco. Secondo appuntamento del 2023, in autunno, con la Sinfonia K 384 Haffner a cui si affiancheranno lavori di giovani compositori in prima esecuzione assoluta.
In autunno anche un progetto internazionale animerà il cartellone di Dissonanzen. «Il 1 ottobre l’Ensemble sarà impegnato nel concerto Entanglement. Una collaborazione con il compositore e polistrumentista statunitense Elliott Sharp, e la designer e video artista Janine Higgins. Tableaux audio visuali che si relazioneranno con il suono. Un’astrazione che condurrà lo spettatore in una sorprendente esperienza totale, lungo un arco narrativo non lineare. A novembre, invece, Piano Forum, una maratona pianistica dedicata al repertorio del XX-XXI secolo e all’improvvisazione, con pianisti del calibro di Andrea Rebaudengo, Alfonso Alberti, Erik Bertsch, Fabrizio Puglisi.
A dicembre, l’opera da camera con voce recitante, soprano, percussioni e elettronica Tesla, tratto da Filamenti di Elisa Biagini con musica di Alessandra Bellino, in cui si indaga la personalità di Nikola Tesla, nel suo aspetto più intimo, solitario e tormentato.»
Spiega Tommaso Rossi: “In questi trent’anni Dissonanzen e il suo ensemble con i progetti sul repertorio storico, sull’improvvisazione, in simbiosi e sinergia con altre arti – ricordiamo le collaborazioni con gli attori Enzo Salomone, Paolo Cresta, Andrea Renzi e Francesco Di Francescantonio, fotografi e video artisti come Roberto Masotti e Antonio Biasucci – ha offerto novità assolute nel panorama musicale napoletano. Attraverso la produzione di progetti inediti Dissonanzen ha tenuto ben presenti due diverse direttrici: il repertorio scritto e l’improvvisazione. Saldo il legame col passato in un rapporto dialettico con il presente, non solo attraverso un confronto, ma ospitando anche nuove partiture di compositori che hanno scritto per strumenti antichi come Carlo Boccadoro, Alessandra Bellino, Claudio Lugo, Paolo Marchettini e Alessandro Solbiati. Collaborazioni con musicisti come Michel Godard, Cristina Zavalloni, Enrico Baiano, Markus Stockhausen, Agostino di Scipio, Jim Pugliese, Stefano Scodanibbio, Alvin Curran, Marco Angius, Giorgio Battistelli, Marc Ribot, Adam Rudolph, David Ryan, Gianni Trovalusci, Evan Parker.”
Per il secondo appuntamento venerdì 26 maggio h.21.00 Dissonanzen si sposterà all’Auditorium Novecento Napoli per il concerto Risonanze con Marco Cappelli e Manfredi Clemente, duo che nasce dall’intenzione di esplorare forme al confine fra improvvisazione e composizione elettroacustica, facendo convergere in un unico flusso tanto l’estemporaneo quanto elementi predisposti e disponibili alla rielaborazione, forme che richiamano ora la tradizione del chitarrismo classico ora le lezioni della musica concreta.
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