Dopo dodici anni, dopo le condanne a 2 anni e 8 mesi arrivate in primo grado e in appello, la Corte d’Appello di Napoli ha assolto Vincenzo De Liguori, ex calciatore di Juve Stabia, Paganese, Casertana e Nocerina, arrestato nel 2011 con l’accusa di traffico di droga.
Il calciatore, insieme a Claudio Risi, all’epoca giocatore della Casertana, era finito nella rete delle intercettazioni per aver contattato Guido Bruno, di Isola Liri, già intercettato nell’ambito di indagini legate allo spaccio della droga. Per entrambi i calciatori l’accusa era di aver “ceduto 2mila dosi di droga sintetica” per “un business di 5.300 euro”.
Ma De Liguori, come è stato dimostrato nel corso del processo non fu trovato in possesso di droga. Le uniche accuse arrivavano dalla intercettazioni. Le telefonate intercorse tra i calciatori facevano però credere agli investigatori che i movimenti di spaccio organizzati dai due siano diversi.
L’indagine, denominata “Ultima Dose”, ruotava intorno ad un presunto giro di droga: ecstasy, cocaina ed eroina con centrale dello spaccio a Castelvolturno. Qui a gestire il traffico sarebbero stati trafficanti africani dove si rifornivano i corrieri per spacciarla al minuto sul mercato del basso Lazio e della Campania.
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