E’ stato condannato a 7 anni e 8 mesi di reclusione Pietro Ioia ex garante dei detenuti per il comune di Napoli accusato di aver introdotto in carcere, grazie al suo status, ingenti quantità di droga e cellulari in cambio di denari e favori.
Ioia si trova rinchiuso in un carcere calabrese dal mese di ottobre scorso pochi giorni il suo arresto per evidenti incompatibilità ambientali a Poggioreale. Il processo si è svolto con il tiro abbreviato.
“Per me sempre 600 euro” è questa la frase intercettata dai carabinieri che hanno condotto l’indagine sull’introduzione di droga e cellulari in carcere da Pietro Ioia e dal suoi complici. In maniera particolare Massimiliano Murolo e dalla compagna Sonia Guillari. Erano loro infatti ad acquistare i cellulari da far arrivare ai parenti detenuti a Poggioreale attraverso il l’ex garante insospettabile.
L’ex garante poteva entrare a Poggioreale grazie alle sue funzioni istituzionali e consegnava la merce a Nicola Donzelli e Vincenzo Castello detto “Mamozio”. A quel punto Ioia usciva di scena- come riporta Il Roma- mentre cominciava nel carcere il traffico della droga, attribuibile secondo gli investigatori a Donzelli e ad Antonio De Maria. Il garante non vi partecipava, anche se i carabinieri sospettano che ne fosse a conoscenza.
Oltre a Pietro Ioia- come anticipa Il Roma- sono stati condannati: Massimiliano Murolo, 6 anni e 8 mesi; Sonia Guillari, 6 anni e 8 mesi;Nicola Donzelli, 8 anni; Maria Maresca Cardamone, 6 anni; Vincenzo Castello, 8 anni; Antonio De Maria, 8 anni.
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