È stato uno dei primi, a Napoli, ad organizzare sulle scale dei Quartieri Spagnoli, accanto alla sua abitazione, un allestimento con i ‘cartonati’, raffigurazioni dei calciatori del Napoli campione d’Italia a grandezza naturale: è un tifoso particolare Carmine Furgiero, 55 anni, ritenuto da carabinieri, squadra mobile e Dda un componente del triumvirato malavitoso dei Quartieri Spagnoli di Napoli.
A Furgiero oggi è stata notificata una misura cautelare nell’ambito di una vasta retata scattata all’alba conclusasi con l’arresto di ben 53 persone. Il boss-tifoso ha pensato bene di inserirsi tra i neo campioni azzurri realizzando un cartonato con la sua figura, che ha posizionato con un fotomontaggio accanto a quello del presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis.
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Furgiero, soprannominato “‘o pop”, secondo gli inquirenti, gestiva la piazza di spaccio più fiorente dei Quartieri Spagnoli, quella “della sposa”, capace di fruttare due milioni di euro all’anno.
“Ho dato 300 euro al ragazzo che è morto per le esequie.. perché diceva che la famiglia non aveva i soldi…”. A parlare, nell’intercettazione registrata dagli investigatori dei carabinieri e della polizia di Napoli, che all’alba hanno notificato 53 misure cautelari, è Vincenzo Masiello, capo di uno dei tre gruppi malavitosi dei Quartieri Spagnoli sgominati oggi.
La conversazione – contenuta dell’ordinanza del gip Carla Sarno – risale al 7 marzo 2020, due giorni prima della dei funerali di Ugo Russo, il quindicenne ucciso la notte del 29 febbraio del 2020, nei pressi del borgo di Santa Lucia, mentre con un complice cercava di rapinare l’orologio a un carabiniere.
Masiello – scrive il gip – riferisce che era in atto una raccolta di soldi per il ragazzo deceduto e aggiunge anche che, se avesse saputo che la ditta per le esequie era quella di Armando Perrella, si sarebbe proposto di offrirgliele personalmente: l’impresa di Perrella è una società riconducibile alla camorra a cui i carabinieri hanno notificato una interdittiva antimafia.
“L’operazione della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri nei quartieri Spagnoli a Napoli, coordinata dalla locale Procura distrettuale antimafia, testimonia ancora una volta l’impegno dello Stato contro le organizzazioni criminali che gestiscono i traffici illeciti nel capoluogo partenopeo, infiltrandone la vita economica e sociale”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
“É il risultato di complesse e lunghe indagini dei nostri investigatori che con professionalità e consolidate capacità sono riusciti ad individuare alcuni pericolosi sodalizi criminali, armati, strutturati e collegati a potenti clan di quei territori”, ha aggiunto il titolare del Viminale sottolineando quanto “sia fondamentale contrastare il mercato della droga e i traffici ad esso collegati, che alimentano ingenti flussi illeciti di denaro riutilizzati per lo svolgimento delle attività criminali”.
“Desidero ringraziare ancora una volta la magistratura, le donne e gli uomini in divisa per la determinazione e l’impegno incessante con cui lavorano per garantire la sicurezza e la legalità sui nostri territori”, ha concluso il titolare del Viminale.
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