Roma – In Abruzzo c’è uno dei comuni più belli di tutt’Italia. Si tratta di Calascio (Aq), che fa parte del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: “Calascio è un luogo dell’anima, un posto incredibile- ha detto il sindaco Paolo Baldi nella videointervista realizzata nella sede romana dell’agenzia Dire- c’è questo castello sospeso in cima a una montagna con tutte queste vallate intorno con lo sfondo della catena del Gran Sasso e la Maiella, tutti i monti più importanti dell’Abruzzo centrale”.
Baldi ha quindi illustrato il progetto vincente da lui presentato per il ‘Bando Borghi’ incentrato sulla rigenerazione culturale e sociale di tutto il territorio con un respiro nazionale ed europeo. “Calascio nel tempo è diventato molto conosciuto ed è molto frequentato, mentre quando sono arrivato circa trent’anni fa il turismo non esisteva, poi piano piano col tempo questo si è sviluppato”.
E così, “assistendo allo sviluppo di Calascio- ha spiegato Baldi- mi è sembrato naturale proporlo per rappresentare la Regione Abruzzo quando ho visto questa opportunità del ‘Bando Borghi’. E’ stato scelto un comune per ogni regione italiana a cui è stato dato un finanziamento molto importante di 20 milioni di euro”.
Il sindaco ha poi chiarito che “rispetto ad altre linee di finanziamento, che si sono succedute nel tempo, questa è un’idea un po’ rivoluzionaria nel panorama italiano: è il ‘Bando Borghi’ a chiedere ai Comuni nuove idee per sviluppare il territorio per aiutarli nel migliore di modi”.
“Inoltre- ha proseguito Baldi- nonostante questo sia un finanziamento del ministero della Cultura nel bando troviamo parole come ‘aumento della popolazione’, ‘incentivo alle imprese’, ‘rigenerazione’. La finalità è quella di cercare di far rinascere questi luoghi che per molto tempo sono rimasti abbandonati. L’Italia è piena di paesi abbandonati. Questa idea è nata dal Governo precedente ed è stata poi ripresa e portata avanti da quello attuale, e il nostro progetto è stato sostenuto con forza dalla Regione Abruzzo”.
Il sindaco poi ha sottolineato: “Il progetto di Calascio secondo me verrà attenzionato dalla stampa per la notorietà che ha la rocca”. Nel progetto ci sono varie linee, “alcune rivolte alle imprese locali, allo sviluppo delle attività tradizionali, come la pastorizia, poi ci sono delle linee rivolte allo sviluppo turistico, come l’albergo diffuso, e servizi al turismo, poi iniziative rivolte alle attività culturali.
Questi sono i tre filoni che messi insieme dovranno rigenerare questo luogo e far sì che la tendenza che ancora oggi c’è all’abbandono e spopolamento si inverta e che nascano nuove imprese. Adesso abbiamo un tavolo tecnico condiviso con la Regione per portare avanti un progetto che il Comune da solo non potrebbe fare”.
L’obiettivo è far sì che questo progetto sia lasciato in eredità, amministrazione dopo amministrazione. “E’ come se fosse una start up: cioè è un investimento fatto apposta perché l’abbandono finisca e si inverta la tendenza, nascano delle nuove imprese e vengano dei nuovi residenti. A Calascio- ha segnalato Baldi- negli ultimi 15 anni sono nati tre bambini, questo è un segnale molto negativo. Il progetto, infatti, prevede che questa tendenza venga invertita e si vada verso un nuovo sviluppo. Mi piacerebbe molto farvi vedere i cambiamenti di questo territorio, vi aspetto”, ha concluso il sindaco.
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