ferma restando la facoltร di presentare memorie scritte e rimettere all’Ufficio di presidenza della commissione la valutazione dell’elenco dei nominativi per verificare la necessitร di eventuali integrazioni. Proposta, quella di Balboni sull’organizzazione delle audizioni, su cui la commissione ha convenuto.
Del resto, di capire bene le ragioni che portano a spingere sull’acceleratore dell’autonomia hanno parlato piรน senatori. Per Andrea Giorgis (Pd), รจ “indispensabile, prima di procedere nell’esame” del provvedimento “una verifica della situazione attuale del Paese dal punto di vista dell’organizzazione dei servizi, dell’accesso alle prestazioni sanitarie, ai servizi educativi e agli asili nido, della possibilitร di assistenza agli anziani” stanti anche le tante diversitร territoriali.
Peppe De Cristofaro di Alleanza Verdi Sinistra ha caldeggiato “un bilancio della modifica del Titolo V, dopo piรน di vent’anni dalla sua approvazione, per verificare se la definizione dei Lea abbia effettivamente ridotto le disuguaglianze o se invece il divario non si sia aggravato”; ma ha sollecitato anche un “dibattito ampio, senza contrapposizioni ideologiche, per fugare qualsiasi timore che si possano accrescere disparitร tra Regioni”.
Sรฌ alle audizioni anche dal 5 stelle Roberto Cataldi (“Per approfondire le cause che determinano una disparitร di sviluppo non solo tra le Regioni, ma anche all’interno di esse”, e si potrebbero guardare anche altre esperienze europee come quella spagnola).
L’ex ministro Mariastella Gelmini, di Azione, ricordando che negli “anni ci sono stati diversi tentativi di attuare l’autonomia differenziata, rimasti senza esito proprio perchรฉ รจ sempre prevalso un approccio basato sulla contrapposizione ideologica”, ha suggerito di interpellare la Conferenza delle Regioni, Upi, Anci, il comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni presieduto dal professor Cassese e anche lo Svimez, “da sempre critico sull’autonomia”.
Tutto per una “analisi oggettiva dei dati. Ha anche chiesto al Governo se sia possibile modificare, attraverso leggi costituzionali che dovrebbero accompagnare l’iter di approvazione del disegno di legge, “l’elenco delle 23 materie su cui le Regioni possono chiedere maggiore autonomia”.
Ben venga il confronto “con i soggetti piรน critici sull’autonomia, per rispondere a tutti i rilievi, purchรฉ non vi siano atteggiamenti pregiudizialmente contrari”, ha detto Paolo Tosato (Lega). Da Mario Occhiuto (Fi) l’idea di ascoltare parti sociali ed economiche, mentre il correlatore Costanzo Della Porta (Fdi) ha auspicato collaborazione maggioranza- opposizioni.
Articolo pubblicato il giorno 4 Maggio 2023 - 18:15