ARZANO – Ancora nessun abbattimento per la casa del boss Luigi o’sicc: il giornalista Rubio solleva dubbi e fa appello alla magistratura. Stanze, solarium, giardino con piante esotiche sono ancora tutte lì a fare bella mostra di se ad emblema e simbolo di quella camorra che ad Arzano esiste, è viva e vegeta e gode anche di una reverenziale impunità.
“Siamo ancora in attesa di capire cosa il “solerte” dirigente dell’ufficio tecnico, Gianfranco Marino del comune di Arzano, cosa intende fare per gli abusi edilizi relativi alla villetta di via Zanardelli del ras del clan della 167, Luigi Piscopo detto “o’ sicc””? “Ricordiamo che c’è anche un ordinanza di abbattimento mai ottemperata e una sentenza del Tar che conferma la realizzazione della stessa in assenza di qualunque titolo edilizio già da due anni.
A chi aspettiamo? Perché non sollecitiamo e coinvolgiamo con “estrema” urgenza i carabinieri (cui all’epoca fu già indirizzata l’ordinanza di abbattimento e ripristino dei luoghi) per eseguire ordinanza e sentenza del tar?” “La domanda a questo punto nasce spontanea – stigmatizza Mimmo Rubio: ma la lotta alla camorra ed ai suoi abusi non sono forse una priorità dell’amministrazione Aruta? La stessa domanda che poi rivolgeremo anche al Prefetto e al segretario generale del comune Francesco Battaglia”.
Eppure, prosegue Mimmo Rubio, il boss Luigi Piscopo, arrestato a giugno scorso dai carabinieri su una spiaggia di Baia Azzurra sul litorale Domizio dopo essersi reso latitante, secondo diversi collaboratori di giustizia l’uomo si è rivelato determinante per la conquista di Arzano da parte della fazione scissionista capeggiata da Renato Napoleone e dalla famiglia Cristiano. Il primo a parlare di lui è stato Paolo Caiazza che ha raccontato :«Lo conosco da tempo perché ha sempre rubato auto e poi io le facevo recuperare ai proprietari o gratis se erano amici miei o dietro pagamento.
Per come mi chiede io sono certo che il Napoleone dopo la cattura di Riccio ha conquistato Arzano, avvalendosi oltre che della collaborazione di Russo, Amirante Dario e Gambino Angelo che erano Amato-Pagano e anche di persone di Arzano, che io conosco, almeno alcune, ma non so se prima dell’arrivo di Napoleone fossero legate a qualche clan. Tali sono Pasquale Pitistic che era di Arzano, Luigi ‘o sicc, Peppe che non conosco, perché l ’ho visto una sola volta con Napoleone; preciso che l’unica volta che l ’ho visto vi erano anche Pasquale Pitistic e Luigi o sicc.
In questo momento non ricordo altre persone. Per come mi chiede questa conquista ha portato all’omicidio del centro estetico. Per come mi chiede la conquista di Arzano è stata possibile anche con l’aiuto di persone vicine ai Belgiorno, che all’epoca erano detenuti, tra cui proprio Luigi ‘o sicc». In una conversazione intercettata dai carabinieri e allegata all’ultima ordinanza contro i clan di Arzano emerge un altro particolare ritenuto altamente significativo del ruolo di Piscopo all’interno del clan. I due interlocutori discutono della scissione tra i Cristiano e i Monfregolo e della rivalità nata tra i due gruppi. Ad un certo punto alludono proprio del ruolo di Piscopo:«Luigi ‘o sicc sta cercando i Monfregolo come un kamikaze».
Carlo Strazzullo
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