Le quattro opere, fino al 30 settembre trasformeranno il lungomare in un museo a cielo aperto integrandosi perfettamente con il paesaggio amalfitano, le sue bellezze naturali e la sua storia millenaria legata al commercio ed ai viaggi.
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ยซI viaggiatoriยป di Bruno Catalano approdano sul lungomare di Amalfi. Quattro monumentali sculture dell’artista italo-francese, saranno installate con tutta la loro imponenza e la loro forza espressiva grazie alla collaborazione tra il Comune guidato dal Sindaco Daniele Milano e la Galleria Ravagnan di Venezia.
Tra queste, ne spiccherร una inedita pensata appositamente per la mostra en plein air che la cittร capoluogo della Costiera si appresta ad ospitare. La mostra dedicata al viaggio spirituale della vita di ciascuno, ma anche all’emigrazione, che pure ha toccato in passato questi luoghi oggi meta del turismo internazionale, sarร fruibile per quattro mesi a partire dal prossimo 30 maggio quando saranno installate le quattro opere alla presenza del Sindaco di Amalfi e della consigliera delegata alla Cultura, Enza Cobalto, che ha sostenuto con forza lโidea di una autorevole contaminazione di arte contemporanea sul lungomare della cittร .
“Questa mostra en plein air vuole essere un omaggio agli Amalfitani nel mondo – dice la consigliera delegata alla cultura Enza Cobalto – Quelli di ieri e di oggi. Donne e uomini che hanno lasciato i luoghi perfetti dellโinfanzia per lavoro o perchรฉ costretti da situazioni contingenti. Come gli oriundi che partirono verso terre lontane a inizio Novecento. Le loro valigie erano non solo cariche di pochi effetti personali ma di tante speranze riposte in quelle terre che li ospitarono e in cui oggi continuano a vivere i loro congiunti piรน stretti. Ciascuno, nei luoghi in cui oggi vive, ha trasferito lโamore per Amalfi e per la Costiera alimentando con orgoglio quel senso di appartenenza mai sopito. Le valigie dei viaggiatori di Catalano ricordano non solo lโemigrazione ma anche la capacitร degli Amalfitani, di intrattenere rapporti commerciali, lungo solco tracciato dai grandi mercanti della repubblica marinara”.
Viaggio, fuga, esilio sono infatti esperienze universali a cui lโartista rende omaggio attraverso la statura monumentale di queste figure di donne e di uomini che assumono una dimensione eroica proprio perchรฉ tratte dal quotidiano.
Le sculture Blue de Chine, Pierre David Tryptique, Hubert e l’inedita scultura Simone, trasformeranno cosรฌ il lungomare dellโAntica Repubblica in un museo a cielo aperto integrandosi perfettamente con il paesaggio amalfitano, le sue bellezze naturali e la sua storia millenaria legata al commercio ed ai viaggi.
Piรน che statue le opere di Bruno Catalano, classe 1960, sono la rappresentazione di esseri umani strappati, attraversati da un immenso vuoto che evoca la cicatrice della partenza e della separazione, le identitร frammentate dalle difficoltร , o le zone dโombra dellโimmagine di loro stessi.
E cosรฌ, nel loro eterno peregrinare, Les Voyageurs di Catalano si nutriranno anche degli spazi amalfitani che abiteranno per qualche mese, trasformando in immagine gli scorci dinanzi ai quali saranno collocati. Trasportano allโinterno dei loro bagagli dei frammenti di vita e di storia, mentre il loro destino si lega inevitabilmente alle loro radici e li mantiene in un equilibrio precario.
Effigiati in un materiale solido e resistente come il bronzo, ma strappati allโaltezza dello stomaco, essi perseguiranno il loro cammino, armati di valigia, sul lungomare di Amalfi. E nel fuggevole respiro di questa sosta, il taglio che portano nel corpo si riempirร delle trame di un paesaggio unico al mondo. Questi monumenti narrano i temi dellโesistenza stessa dellโartista, sradicato in giovane etร dal suo paese natรฌo e costretto ad andar per mare nel suo periodo da marinaio, fino allโincontro con lโarte statuaria dei grandi scultori moderni e contemporanei, che gli cambia la vita.
Le sculture di Bruno Catalano sono presenti dal 2005 in musei e gallerie internazionali e in collezioni pubbliche e private e sono tra le opere piรน apprezzate dai critici attuali.
“Nel mio lavoro sono alla ricerca del movimento e dellโespressione dei sentimenti; faccio emergere dallโinerzia nuove forme e riesco a levigarle fino a dare loro nuova vita – dice Catalano parlando della sua arte – Provenendo dal Marocco, anche io ho viaggiato con valigie piene di ricordi che rappresento cosรฌ spesso nei miei lavori. Non contengono solo immagini ma anche vissuto, i miei desideri: le mie origini in movimento”.
LE STATUE IN ESPOSIZIONE
TRITTICO
Traccia di un viaggio che รจ allo stesso tempo mobile e immobile. Perchรฉ il Viaggiatore non รจ solo chi ha lasciato tutto per un sogno e un altrove. ร anche chi, calzato di tutto punto, valigia in mano, nella sua postura diritta e degna, rappresenta ognuno di noi. ร con questa idea che Bruno Catalano ha creato Trittico, una metafora plastica, limpida e giusta, della nostra condizione umana, eludendo il tabรน della senilitร e della morte. Qualunque sia il nostro itinerario, vagabondo o piรน sedentario, ecco ciรฒ che resterร di noi, viaggiatori effimeri su questa Terra: qualche traccia di materia consunta, derisoria. Un paio di scarpe, una valigia, metafore del lascito di ogni essere umano dopo il suo passaggio. Nella maturitร della sua opera, lโartista mostra sempre piรน il passaggio del tempo; con il suo Trittico, propone un emblema grezzo ed eloquente della nostra mortalitร , del nostro essere semplici viaggiatori della vita.
BLUE DE CHINE
“Blue de Chineโ รจ una scultura dedicata a tutti quei lavoratori che vengono da lontano.
La sua patina di colore blu, suggerisce l’abbigliamento dell’operaio e del marinaio.
Bruno Catalano era lui stesso uno di loro, immigrato dal Marocco arrivato a Marsiglia con una semplice valigia.
HUBERT
In piedi, in attesa, Hubert รจ stato immortalato in un momento di assenza in cui il suo spirito aleggia giร altrove. Vestito solamente di un paio di jeans, a torso e piedi nudi, รจ un viaggiatore umile, che si accontenta di seguire il corso delle cose. Il blu del pantalone contrasta con la pelle bronzea, brillante e grezza, esposta al sole e agli elementi. Il corpo, nonostante il vuoto lasciato, lascia intravedere un chiasmo degno dellโarte statuaria greco-romana, mentre una mano casualmente infilata in tasca conferisce al personaggio tutto lo sdegno e la spensieratezza della gioventรน
SIMONE
Scultura inedita creata appositamente per questa mostra
Con โSimone”, Bruno Catalano ha rafforzato il ritratto a figura intera di un giovane veneziano la cui allure, al di lร della lacerazione, caratteristica dell’intera serie Voyageurs, evoca un gusto per l’eleganza italiana.
Indossa un abito con cravatta e la sua figura dร l’immagine di sobrietร elaborata.
Da queste vesti nei toni del grigio emergono due tocchi di bronzo brillante: uno รจ la mano della figura che porta la sua grande borsa di cuoio e l’altro รจ il suo volto.
Con espressione serena, il suo sguardo va lontano come per proiettarsi nel futuro, con fiducia e determinazione.
Articolo pubblicato il giorno 29 Maggio 2023 - 12:20