Sting il napoletano. “Io adoro Napoli e il Napoli calcio è la mia seconda squadra del cuore dopo il Newcastle”. Il quasi 72enne cantante inglese, che ha venduto oltre 100milioni di dischi in tutto il mondo ieri sera è stato a cena da Mimì alla ferrovia insieme con la moglie, l’attrice Trudie Styler.
E’ lì che ha incontrato i giornalisti accreditati in vista dell’incontro esibizione nel carcere di Secondigliano con i detenuti che h anno realizzato una chitarra, che gli sarà data in dono, fatta con il legno di un barcone di migranti.
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Sarà il momento clou di un progetto nato nel carcere di Milano Opera, ed approdato in quello di Napoli Secondigliano, la consegna al cantante inglese Sting di una chitarra realizzata da tre detenuti dell’Alta Sicurezza della casa circondariale napoletana, diventati ora liutai. Il legno utilizzato per costruire gli strumenti proviene da una barca che ha trasportato migranti verso le coste italiane.
Un progetto di formazione, spiega il provveditore per le carceri della Campania, Lucia Castellano, “che vede protagonisti innanzitutto la fondazione ‘Casa dello Spirito e delle Arti’ di Arnoldo Mosca Mondadori e la direttrice di Secondigliano, Giulia Russo, a cui va la nostra riconoscenza”.
“Non era facile – sottolinea Castellano – realizzare questo progetto di formazione in una realtà complicata come quella di Secondigliano, che ospita ben 900 detenuti nel circuito dell’alta sicurezza”. “Tutto nasce da un’idea di Arnoldo Mosca Mondadori – ricorda il provveditore – il quale mi disse: ‘perchè, dopo Milano, non formare liutai anche al Sud?’.
Subito mi è venuto in mente il carcere di Secondigliano ed è stato grazie all’impegno della direttrice Giulia Russo che adesso tre detenuti sono riusciti a diventare dei liutai al termine di un corso durante il quale sono stati regolarmente remunerati”.
Altamente simbolica è la scelta del legno con il quale sono stati realizzati gli strumenti musicali, tra i quali anche la chitarra che domani verrà consegnata a Sting nel corso di una cerimonia privata: “Il legno è stato ricavato dalla chiglia di una barca che ha trasportato dei migranti verso le coste italiane – ha aggiunto Lucia Castellani – legno che ha visto la sofferenza e forse anche la disperazione fatto arrivare appositamente a Secondigliano per rinascere sotto forma di strumenti musicali grazie alle mani dai detenuti”.
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