strong>Edy Reja, tecnico del Napoli per cinque anni, dal 2005 al 2009, commenta l’ormai prossima conquista del terzo scudetto della formazione partenopea.
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“Questa è una squadra giovane, non può finire con questo campionato vinto – ha detto Reja -. Ci sono giocatori che hanno fame e vogliono dimostrare il loro valore.Questo Napoli ha una delle rose con una età tra le più basse di tutte.
Per questo motivo il sogno non si ferma”.
“Se punterà all’Europa il prossimo anno?Certamente, Se sta bene mentalmente e fisicamente può competere a livello internazionale.
E lo ha già dimostrato in questa stagione”.
“Ho fatto cinque anni dalla B alla A andando in Europa.Poi sono arrivati i Mazzarri e i Benitez.
Ecco, lo spagnolo ha dato il via portando dei giocatori del Barcellona e ha cambiato un po’ l’impostazione.E’ lì che ci è stato il cambio importante di mentalità”, ha spiegato.
Se arrivano 120 milioni…”
Il timore della tifoseria napoletana sarà è ora la cessione di Osimhen, diventato l’oggetto del desiderio per grandi club: “Certo se arrivano 120 milioni non puoi dire di no.In altri anni si è visto come i giocatori che sono rimasti hanno poi avuto dei rendimenti bassi.
Sono dell’idea che se il giocatore vuole andare via bisogna lasciarlo andare”.
“Senza di lui certamente il sogno si riduce, perché lui è la punta di diamante, un trascinatore e il vertice di tutte le azioni offensive oltre alle doti di Kvara.Ma al di là di uno è tutta la squadra che lavora”
, ha sottolineato il tecnico che una settimana fa ha lasciato la panchina slovena del Gorica.“A Napoli dopo tanti anni si aspettava questo momento, per quello che ha fatto vedere se lo merita ampiamente lo scudetto.
E’ il coronamento di un lungo percorso”.
“Devo fare i complimenti alla società, la dirigenza, il ds e all’allenatore che ha cambiato la mentalità in questi giocatori, stando sempre sul pezzo, pensando partita per partita senza farsi coinvolgere dall’entusiasmo di un ambiente che si accende e si spegne con estrema facilità.hanno iniziato già adesso e sarà una festa interminabile”.
“De Laurentiis è un presidente che non fa mai voli pindarici dal punto di vista economico e ha speso in giocatori di qualità”, ha aggiunto. “La delusione per l’uscita in Champions c’è stata e non era facile proseguire questo cammino.
Ma il Napoli ce l’ha fatta e ci voleva proprio questo colpo contro la Juventus che ha dato la dimensione a questa squadra”.
“Ha saputo reagire a disavventure come quella in Champions dove al momento giusto sono mancati giocatori importanti.Questo Napoli lavora di gruppo, i giocatori si vede che si divertono anche a giocare e sanno tirare fuori il carattere”.
Nel lungo percorso che ha portato allo scudetto si passa anche per l’addio di Ancelotti: “Fu un momento particolare ma in una società ci sono annate in cui le cose non quadrano.
Forse si erano create situazioni è per cui continuare poteva nuocere.Con gli allenatori è un po come con i giocatori, quando si incrina qualcosa si deve chiudere”.
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