La rabbia lascia spazio allo stimolo a Salerno. Il rinvio a domenica è vissuto come una ingiustizia, un giorno in meno di riposo prima della sfida cruciale contro la Fiorentina: “Il presidente si è pronunciato, ci sono persone autorevoli che si sono espresse e va bene così”.
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“Io faccio l’allenatore e parlo della mia sfera di competenza. E’ logico che la preparazione è stata influenzata, solo giovedì abbiamo saputo la data della partita. Avremo un giorno in meno per preparare la partita con la Fiorentina, la pianificazione è cambiata ed è evidente. Ma dobbiamo essere bravi e andare oltre tutto questo”.
“Faccio un discorso generale: quest’anno il calcio italiano sta raggiungendo un grande livello come testimonia il cammino delle nostre in Europa, anche chi prende decisioni deve garantire lo stesso livello. Mancanza di professionalità? Non ho detto questo. C’è bisogno di maggiore professionalità, è diverso”.
La Salernitana va nella bolgia del Maradona contro una squadra ad un passo dalla grande festa: “Sento che l’ambiente ci crede. Sono felice che la gente si senta partecipe, il lavoro lo stiamo facendo tutti insieme. Noi ci crediamo e vogliamo competere ovunque e contro ogni avversario. Che sia in casa o in trasferta”.
“Sono consapevole che abbiamo dei limiti, ma anche che abbiamo tanti mezzi per fare una partita di tutto rispetto. Il Napoli è forte, sono un grosso estimatore di Luciano Spalletti e l’ho detto anche prima di tornare ad allenare in Italia. Mi pronunciai già dopo Fiorentina-Napoli, le sue squadre si esprimono a livello altissimo e meritano di essere primi”.
“I protagonisti sono i campioni, vero, ma la mobilità e la qualità sul corridoio laterale mi piace molto. Vedo che terzino, mediano ed esterno interagiscono bene, hanno due mediani che sanno saltare l’uomo per poi far circolare la palla con intelligenza. Non sottovaluterei il lavoro che ha fatto individualmente su Oshimen”.
“E’ un avversario fortissimo, costruito bene, che attacca la profondità ma palleggia altrettanto bene. Siamo fieri di poterli affrontare e di proporre nel loro stadio il nostro sistema di gioco, rispettando loro ma anche le nostre idee e tutto quello che abbiamo fatto in questo percorso”.
“L’intensità mentale richiede concentrazione per 90 minuti per applicare la nostra strategia, ognuno nel suo ruolo deve sapere cosa deve fare, pronto ad aiutare chi viene saltato da calciatori sugli esterni che possono fare la differenza. Spirito di sacrificio e voglia di crederci possono essere le nostre armi in più, così come i continui raddoppi di marcatura”.
“Il Napoli crea tantissimo, avremo dei momenti dove dobbiamo avere sempre un uomo in più sul loro possesso in corsia laterale. Ma non voglio che ci limitiamo a contenere, poter palleggiare davanti ai più forti ci aiuta nel nostro percorso di crescita”.
“Per cui chiedo che la Salernitana sia coraggiosa, mettendo in preventivo l’errore contro gente che pressa per 90 minuti. Ma sono convinto che avremo anche noi le nostre opportunità, con Inter e Milan abbiamo disputato delle partite di spessore e stiamo parlando di formazioni che si giocheranno l’accesso alla finale di Champions”.
Il fatto che il Napoli aspetta solo di festeggiare può essere paradossalmente un vantaggio per la Salernitana: “Ogni difficoltà è opportunità di crescita. Cerco di essere realista, la gara di domani può farci crescere tanto”.
“Conosco bene Spalletti e il suo ruolo di leader e sono certo che il Napoli non sarà distratto da nulla e che farà la sua partita di livello come sempre. Parliamo di un avversario che produce gioco a ritmi alti anche se è in vantaggio di tre gol. Bisogna avere rispetto per il Napoli pur consapevoli che abbiamo le nostre potenzialità. Ma loro sono fortissimi”.
Come si ferma Oshimen: “Non ho preparato niente di particolare, a volte difendi bene se hai maggior possesso palla. Sarebbe importante far abbassare il Napoli. E’ chiaro che se il pallone ce l’hanno loro dobbiamo essere corti e raddoppiare costantemente le marcature in blocco alto e in blocco basso mostrando coraggio e aggressività”.
“Abbiamo caratteristiche ben precise, sappiamo che il Napoli ha giocatori determinanti e si è visto quanto loro hanno patito l’assenza del centravanti quando non ha giocato per infortunio. Io sono per prevenire: più che ingabbiare lui è necessario non fargli arrivare il pallone, pur sapendo che loro hanno capacità e soluzioni innumerevoli”.
“Sono anche bravi a portare fuori posizione i difensori avversari, le loro decisioni individuali determinano tanto e dovremo essere bravi nella lettura preventiva delle azioni. Sperando di essere accompagnati anche da un po’ di fortuna”, conclude.
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