L’appartamento in cui vive Roberto Spada e’ stato sequestrato, questa mattina, dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Ostia. L’immobile, che il boss del clan occupa abusivamente dal 2006 insieme alla compagna, e’ di proprieta’ del Comune di Roma ed e’ situato in via Guido Vincon 27 ad Ostia.
I militari, questa mattina, hanno notificato su delega della Procura della Repubblica di Roma, il provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Roma. I militari hanno anche accertato che l’alloggio era servito da un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica. Roberto Spada e’ l’esponente di spicco del litorale romano gia’ condannato per il reato di violenza privata, si ricordera’ la testata al giornalista della Rai, aggravata dal metodo mafioso.
L’attivita’ di indagine e’ stata avviata anche a seguito del deferimento della coppia all’Autorita’ Giudiziaria – durante lo scorso mese di marzo – per il reato di furto aggravato di energia elettrica posto in essere mediante allaccio diretto dell’appartamento oggetto di sequestro alla rete di fornitura del gestore.
I successivi approfondimenti, condotti dai carabinieri, hanno consentito di accertare che la coppia, oltre a sottrarre energia elettrica, non disponevano di alcun titolo che li legittimasse ad abitare l’appartamento di via G. Vincon, gestito dal Comune di Roma per far fronte all’emergenza abitativa, maturando in tal modo un debito nei confronti dell’Ente pari a 43.355,56 euro per le indennita’ di occupazione non versate e pari a 11.063 euro nei confronti della societa’ gestore della rete elettrica, per l’energia non contabilizzata.
Gli stessi, infatti, sulla base di quanto sinora emerso avrebbero ottenuto la disponibilita’ dell’immobile nell’anno 2006, a seguito di uno “scambio” concordato con la precedente occupante abusiva, la quale a sua volta si trasferiva in un altro appartamento offertole dagli odierni indagati e da loro anch’esso illegittimamente occupato, operazione finalizzata presumibilmente a ricongiungere la coppia con l’originario nucleo familiare, anch’esso dimorante nello stabile di via Vincon 27.
Il complesso delle risultanze investigative consentiva al Gip del Tribunale di Roma di disporre il sequestro preventivo dell’immobile, finalizzato allo sgombero e alla restituzione all’Ente gestore per l’assegnazione, secondo le procedure previste dalla normativa per la finalita’ di pubblico interesse sottesa alla gestione del patrimonio immobiliare.
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