È stata ascoltata anche una chiromante durante le indagini sull’omicidio di Antonio Natale, il 22enne trovato senza vita con i segni di tre colpi di pistola alla testa e al torace, in un terreno alla periferia di Caivano, il 18 ottobre 2021, un paio di settimane dopo la sua scomparsa avvenuta il 4 ottobre.
A rivolgersi alla veggente on-line, poi finita brevemente all’attenzione dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna e della Dda di Napoli (sostituti procuratori Anna Frasca e Giorgia De Ponte), fu una donna imparentata con la famiglia del giovane Domenico Bervicato, arrestato dai militari dell’arma con l’accusa di essere l’assassino di Natale insieme con altri complici in via di identificazione.
La chiromante rese dichiarazioni che però non vennero ritenute rilevanti per le indagini. Anche la sua cliente venne ascoltata dai carabinieri, ma non fu collaborativa. Domenico Bervicato, insieme con alcuni suoi familiari, è stato anche protagonista di un video girato da una loro parente davanti alla caserma dei carabinieri di Caivano dai quali si recarono per difendersi dalle accuse rivolte da un giornalista locale.
L’omicidio, nella ricostruzione degli inquirenti, e’ stato deliberato e premeditato per punire il Natale, responsabile agli occhi del clan di un ammanco di armi, droga e denaro al gruppo Bervicato, per conto del quale effettuava attivita’ di spaccio di droga. Il cadavere del Natale veniva rinvenuto in un fondo agricolo il 18 ottobre 2021.
La scomparsa di Antonio Natale venne denunciata dalla madre il pomeriggio del 5 ottobre 2021, il giorno successivo al suo mancato rientro a casa: i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, analizzando i riscontri, sono riusciti a ricostruire le ultime ore di vita del giovane, attirato in un tranello e assassinato da Domenico Bervicato (e anche da altre persone in via di identificazione) la notte del 4 ottobre 2021, esattamente nel luogo dove il suo corpo venne ritrovato 14 giorni dopo, il 18 ottobre, all’intemperie.
Il pomeriggio di quel giorno Bervicato e Natale, a bordo di una “Smart Four Four”, si sono recati a Napoli. Al ritorno sono passati ad Acerra prima di arrivare a Caivano, precisamente in località “cinque-vie”, dove Antonio è stato ucciso, in auto, con tre colpi di pistola. I militari hanno confrontato i dati dei sistemi “cattura targhe”, i punti di localizzazione della vettura attraverso il gps, gli agganci dei cellulari degli indagati e della vittima alle celle dei ripetitori telefonici ricostruendo nei minimi particolari il tragitto della vettura.
L’omicidio, secondo gli inquirenti, venne premeditato dopo una lite che Antonio ebbe con Francesco Bervicato, fratello di Domenico, preso a schiaffi dalla vittima: Natale voleva scalare posizioni all’interno del gruppo malavitoso Bervicato (dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti) e per questo decise di appropriarsi di armi, droga e denaro che poi si rifiutò di restituire innescando la ritorsione.
Articolo pubblicato il giorno 14 Aprile 2023 - 18:59 / di Cronache della Campania