Napoli, è qui la festa?Estasi azzurra all’Allianz Stadium: gli uomini di Spalletti battono di misura la Juve nei minuti finali grazie ad un gol del subentrato Raspadori.
Già settimana prossima, dunque, potrebbe arrivare l’aritmetica del terzo scudetto.
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Con il ko in Champions da archiviare, Spalletti, infortuni e assenze permettendo, si affida alla migliore formazione possibile per battere la Juve e avvicinare sempre di più il momento della festa scudetto con larghissimo anticipo.In porta dunque Meret davanti al rientrante Kim, al suo fianco Juan Jesus (Rrahmani non è al 100%).
Ai lati Olivera in assenza di Mario Rui e Di Lorenzo dall’altro lato. Anguissa, Lobotka e Zielinski i tre di centrocampo.In attacco Lozano a destra, Osimhen titolare e Kvaratskhelia a sinistra.
Turnover per Allegri dopo l’Europa e in vista della Coppa Italia.Davanti a Szczesny giocano dunque Gatti, Danilo e Rugani.
Esterni di centrocampo Cuadrado e Kostic, Miretti torna dal 1′ al fianco di Locatelli e Rabiot sulla mediana. Vlahovic, Di Maria e Chiesa in panchina: al fianco di Soulè c’è il grande ex Milik, unica punta.
Primo tempo sostanzialmente equilibrato: la gara va molto a folate e ad ogni potenziale attacco pericoloso della Juve, spinta dal grande entusiasmo dell’Allianz Stadium, c’è subito, dall’altra parte, il Napoli che con rapidità prova ad insidiare la porta difesa da Szczesny.Gli unici tiri in porta della prima frazione sono però bianconeri, che partono forte mettendo in difficoltà la difesa azzurra nei primi 20′.
Al 10′ Cuadrado scalda i guantoni di Meret con una conclusione da fuori, qualche minuto più tardi la chance ce l’ha sulla testa Milik, servito da Kostic, ma anche in questo caso il portiere ospite fa buona guardia.
Gli uomini di Spalletti chiudono la prima frazione senza conclusioni verso la porta, ma possono recriminare su un episodio passibile di espulsione. Gatti al 31′ praticamente stende Kvaratskhelia con un pugno dopo un contrasto.Il georgiano resta a terra, ma per l’arbitro Fabbri non si tratta di episodio rivedibile al VAR.
Il Napoli chiude comunque in crescita i primi 45′ e nel finale paga una serie di potenziali opportunità sprecate, in particolare un 3 contro 3 in contropiede guidato da Lozano e ben difeso da Danilo e Gatti.Si va a riposo sullo 0-0 dopo 2′ di recupero.
Il Napoli approccia meglio la ripresa, fa la partita e ha le occasioni migliori, con la Juve che molto spesso va in affanno ed è costretta a chiudersi nelle retrovie.I primi tiri in porta degli azzurri sono di Kvaratskhelia e Di Lorenzo, ma Szczesny fa buona guardia in entrambi i casi.
Dal 70′, dopo una serie di sostituzioni (Spalletti inserisce Elmas e Zielinski, Allegri punta su Chiesa e Di Maria oltre a Fagioli), si mette in proprio Osimhen, che prova a prendersi la scena dopo una gara non particolarmente brillante.
Il nigeriano fa tremare due volte la difesa bianconera, prima colpendo il palo con una conclusione da dentro l’area, poi staccando più in alto di tutti da corner, trovando ancora la risposta pronta di Szczesny, che blocca.Al 73′ altra occasione colossale per il numero 9 azzurro che, imbucato da Di Lorenzo in profondità, prova a colpire al volo di prima dall’interno dell’area, ma spara alto a tu per tu con Szczesny.
Il pressing aumenta, ma il Napoli si fa trovare impreparato su una serie di situazioni in contropiede che rischiano di pagare a caro prezzo.
All’83’ gli azzurri perdono un pallone pericoloso al limite dell’area, un contrasto tra Milik e Lobotka scatena il contropiede guidato e portato a termine da Di Maria, che si invola verso la porta e conclude in rete per l’1-0.
Tutto fermo, però: Fabbri annulla al VAR dopo un check per un fallo proprio dell’ex azzurro a inizio azione.Proprio quando sembra tutto finito, il Napoli trova il gol da tre punti che scatena la festa.
Spazio per Elmas sulla destra, il macedone crossa dall’altra parte per l’accorrente Raspadori che tutto solo si coordina e calcia al volo: Szczesny beffato e palla in rete per il definitivo 1-0 che manda in estasi il popolo partenopeo.
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