Foto: SSC Napoli su Instagram
Ha 14 punti in più rispetto all’unica inseguitrice quando mancano 8 giornate alla fine del campionato – e lo scudetto praticamente in tasca – ma sa di dover sudare fino in fondo per scrivere subito un altro pezzo di storia, la semifinale di Champions League.E’ con questa consapevolezza che il Napoli esce dal pareggio interno contro il Verona e si prepara al ritorno contro il Milan di martedì sera, ma con un asso nella manica in più: c’è di nuovo l’enorme spinta del Maradona.
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Una ‘vittoria’ fuori dal campo, quest’ultima, ma fondamentale, che ha visto come protagonista soprattutto il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, che – dopo le frasi dure del tecnico Spalletti, l’interlocuzione con il ministro degli Interni Piantedosi e la decisione del prefetto di assegnargli una scorta – ha deciso di muoversi verso gli ultras, incontrandoli e pubblicando una foto con loro.
Un abbraccio forse precario, ma che ha contato ieri al Maradona, come ha testimoniato la società pubblicando sul suo account Twitter ufficiale le foto delle curve con striscioni e bandiere e scrivendo “Tutto per lei, tutti con lei”, vale a dire squadra e tifosi insieme per conquistare tutto ciò che si può.
Spalletti ieri è partito con un Napoli nuovo dal 1′, senza Rrahmani, Mario Rui, Lobotka, Zielinski, Kvaratskhelia e Osimhen, la spina dorsale nel club, con gli ultimi quattro entrati negli ultimi minuti e il successo sfiorato con la grande traversa presa in pieno dal bomber nigeriano.Alla fine il pareggio azzurro non fa male e rispecchia il quadro di questo week-end delle otto squadre nei quarti di Champions League: solo Manchester City e Real Madrid, uniche due reduci da netti successi all’andata, hanno vinto in campionato, mentre Benfica, Inter e Chelsea hanno perso e Milan, Bayern Monaco e Napoli hanno pareggiato.
La semifinale di Champions è il traguardo principale per tutte le big ora e il ritmo di tutte si somiglia nei rispettivi campionati.Il tridente con Lozano e Kvaratskhelia è già pronto, mentre a centrocampo Lobotka e Zielinski fremono per riprendersi il posto dal 1′, aspettando Ndombele o Elmas, vista la squalifica di Anguissa.
Dietro Juan Jesus si concentra per coprire con Rrahmani la difesa nel velocissimo contropiede rossonero, vista la squalifica di Kim.
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