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I droni per consegnare stipefacenti e cellulari in carcere

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Droga, telefonini e denaro arrivavano dentro il carcere “Pietro Cerulli” di Trapani dal cielo, grazie a droni telecomandati o a palloni da calcio lanciati oltre il muro di cinta. รˆ quanto emerge dall’operazione dei carabinieri del Comando provinciale e del Nucleo investigativo della polizia penitenziaria che ha portato all’emissione di 24 misure cautelari.

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Nell’indagine sono coinvolti anche quattro agenti della polizia penitenziaria, uno รจ deceduto e tre sono andati in pensione. Diciassette le ordinanze di custodia in carcere, cinque agli arresti domiciliari e due obblighi di dimora. Coinvolto anche un minorenne che modificava gli smartphone spediti dentro il carcere. Trenta le persone indagate

. L’operazione, denominata non a caso “Alcatraz” dal nome della prigione sull’isola di San Francisco, nasce da alcune intercettazione ambientali di detenuti transitati dal carcere trapanese e poi trasferiti in altri istituti di pena. Gli investigatori hanno accertato che in seguito al pagamento di denaro, e in un caso anche dietro prestazioni sessuali da parte della convivente di un detenuto, era possibile ricevere microtelefonini e sostanze stupefacenti.

Cinquanta i cellulari sequestrati insieme ad armi improprie, sigarette e profumi. Due detenuti in particolare, condannati per omicidio e legati alla criminalitร  organizzata, uno alla sacra corona unita e l’altro alla camorra, sarebbero stati i “perni” dell’organizzazione in carcere approfittando anche di alcuni lavori dentro il penitenziario per i quali i reparti di alta sicurezza si sarebbero mescolati a quelli ordinari.

Le modalitร  di consegna erano diverse: palloni “imbottiti” all’esterno e poi calciati dentro il carcere nel tratto dove non vi sono telecamere di videosorveglianza, prima di essere recuperati da agenti infedeli e consegnati ai detenuti che avrebbero messo in piedi una vera e propria attivitร  di spaccio di droga e noleggio di cellulari.

Ma la “merce” arrivava anche con droni che sorvolavano indisturbati il penitenziario, non distante dal lungomare della cittร . Nel corso di una conferenza stampa il procuratore di Trapani Gabriele Paci, ha detto che il “Cerulli” era un luogo “benedetto” per i detenuti ed ha aggiunto che i comportamenti “tolleranti” di alcuni agenti “sono stati segnalati al Dipartimento di polizia penitenziaria per gli opportuni provvedimenti”. “Non compete a noi questa attivitร  – ha puntualizzato il magistrato – si tratta di azioni amministrative di competenza dell’istituto”.

Paci ha tuttavia sottolineato che “questa attivitร  illecita non avviene solo nel carcere di Trapani ma anche in altri istituti di pena” e che “il fenomeno riguarda tutto il territorio nazionale”. L’indagine riguarda un periodo compreso tra il 2019 e l’aprile 2022, ma anche oggi, nel corso di alcune perquisizioni nelle celle, sono state trovate e sequestrate sostanze stupefacenti.


Articolo pubblicato il giorno 13 Aprile 2023 - 19:00


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