20 aprile – 15 giugno – 22 giugno ore 17:30
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In occasione della mostra “Gli Spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale”, esposta al Museo di Capodimonte fino al 25 giugno 2023, l’Instituto Cervantes di Napoli presenta un ciclo di conferenze per approfondire i contenuti della mostra e l’altissima qualità delle opere esposte. Tre incontri ad ingresso gratuito, previa prenotazione, con esperti internazionali, in programma dal 20 aprile al 22 giugno presso la sede partenopea dell’istituto Cervantes, in via Chiatamone 6G.
Percorsi e intrecci della mostra, tra pittura e scultura, è il tema del primo incontro in programma il 20 aprile alle ore 17.30, dedicato all’operato degli artisti spagnoli nell’Italia dei primi anni del secolo XVI. Protagonisti dell’appuntamento che inaugura questo ciclo saranno Manuel Arias, responsabile del Dipartimento Scultura del Museo Nacional del Prado e i curatori della mostra Riccardo Naldi – docente di Storia dell’arte moderna all’Università L’Orientale di Napoli – e Andrea Zezza, docente di Storia dell’arte moderna all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Introdotti dalla direttrice dell’Instituto Cervantes di Napoli, Ana Navarro Ortega, i tre relatori parleranno delle opere di artisti spagnoli nel trentennio meno conosciuto dell’arte napoletana (1503-1532 circa). Delle novità introdotte dai grandi maestri del Rinascimento come Leonardo, Raffaello e Michelangelo, recepite e reinterpretate da artisti spagnoli nella Napoli di quegli anni. La mostra, infatti, propone un’ampia rassegna di opere di artisti quali Pedro Fernández, Bartolomé Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machuca, Alonso Berruguete, che divennero i protagonisti dell’eccezionale stagione artistica della Napoli del primo Cinquecento.
Il ciclo di conferenze proseguirà nel mese di giugno con altri due incontri: il 15, “Artisti spagnoli nelle collezioni del Museo di Capodimonte: provenienza, acquisizione, musealizzazione”, con le storiche dell’arte Patrizia Piscitello e Alessandra Rullo e il 22 con l’ultimo appuntamento dal titolo “Da Corona a Viceregno: i musicisti e il compianto per la Napoli aragonese nei primi decenni di Napoli spagnola”, con il musicologo Dinko Fabris.
La mostra “Gli Spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale” è realizzata in partenariato con il Museo Nacional Prado di Madrid, in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna in Italia e l’Ambasciata italiana a Madrid, con il Ministero dell’Interno-FEC Fondo edifici di culto e la Curia di Napoli, è finanziata grazie al progetto POC Capodimonte. Le rotte dell’arte della Regione Campania, gode del patrocinio del Comune di Napoli.
Per info e contatti: cultnap@cervantes.es – tel. 08119563311
Manuel Arias, dottore in Storia dell’Arte all’Università di Valladolid. Nel 1992 entra nel Cuerpo Facultativo dei Conservatori di Musei ed è vicedirettore del Museo Nacional de Escultura di Valladolid fino a giugno del 2021, anno in cui entra al Museo del Prado. La sua linea di ricerca è focalizzata sull’uso di fonti e sulla diffusione di modelli nel Rinascimento e nel Barocco, con lavori che hanno come oggetto di studio scultori come Juan de Juni Gaspar Becerra o Alonso Berruguete. Lavora anche nell’ambito del collezionismo e del mecenatismo. È membro onorario della Real Academia de Bellas Artes di Valladolid.
Andrea Zezza insegna storia dell’arte moderna all’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Le sue ricerche riguardano soprattutto l’arte del Rinascimento in Italia meridionale. Tra i libri da lui curati ricordiamo la monografia sul pittore senese Marco Pino (2003), l’edizione commentata delle Vite dei pittori, scultori e architetti napoletani di Bernardo de Dominici, il volume Arti e lettere a Napoli tra Cinque e Seicento: studi su Matteo di Capua principe di Conca (2021) e le mostre Raffaello a Capodimonte. L’Officina dell’artista (con A. Cerasuolo e M. Cardinali, 2021) e Otro Renacimiento. Artistas españoles en Nápoles a comienzos del Cinquecento al Museo del Prado (con R. Naldi, 2022-2023).
Riccardo Naldi insegna Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Il suo principale campo di studio è la produzione figurativa a Napoli e nel Mezzogiorno, focalizzato sui rapporti con l’Italia e l’Europa e sulle connessioni dell’opera d’arte con il contesto sociale e culturale. L’attività di ricerca si è accompagnata alla collaborazione con gli organi di tutela, al fine di promuovere iniziative volte a sensibilizzare il pubblico anche ai problemi della loro conservazione. Tra gli altri lavori, ha pubblicato una serie di volumi dedicati alla scultura napoletana del Cinquecento e alle sue relazioni con la Toscana e la Spagna.
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