Emanuele Filiberto, neo proprietario del Real Aversa, ha parlato della situazione del suo secondo club dopo il Savoia di Torre Annunziata e ha fatto il punto sullo stadio in città.
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“Ho appreso dagli organi di stampa che il Sindaco di Aversa ha dato la sua disponibilità per un incontro – si legge in una nota -. Io ed il dott. Matachione saremo ben lieti di incontrarlo nel pomeriggio dell’8 maggio“.
“Ho appreso che il Comune sta sostenendo importanti investimenti per lo stadio e questo sicuramente è un primo elemento fondamentale per poter effettuare una programmazione per fare calcio ad Aversa e portarlo nel calcio che conta – ha spiegato il principe -. Senza una casa non si può fare calcio“.
“Ho appreso altresì che il Comune non ha la disponibilità del campo avendolo affidato ad un privato, ma spero che in qualsiasi bando c’è sempre un diritto di prelazione per chi ha una squadra di calcio che milita almeno in una o due categorie sotto la Lega Pro, e soprattutto intende portare avanti progetti ambiziosi non solo per la prima squadra”.
“Puntiamo molto sui giovani con l’Academy della Casa Reale. Senza una prima squadra mai si potrebbe realizzare un progetto ambizioso riguardante il settore giovanile. Prevediamo di avere due importanti polmoni di reclutamento, uno nella provincia sud di Napoli a Torre Annunziata e l’altro ad Aversa, collegato con Caserta“.
“Mi auspico che dopo interventi economici sostanziali sostenuti dalla comunità non resti tutto invariato sulla gestione dello stadio, sono infatti certo che il sindaco abbia dato la gestione dello stadio, mantenendo comunque la disponibilità diretta dello stesso, altresì diventerebbe solo un mediatore con l’attuale imprenditore”.
“Quello che ho visto in questi ultimi mesi al sud è un qualcosa di assurdo e ormai non mi meraviglio più di niente. Preciso che questo non è un attacco nei confronti dell’attuale gestore, che ha solo partecipato ad un bando e che ha curato i propri interessi. Bisogna verificare se l’amministrazione comunale ha curato gli interessi di una intera città”.
“Ribadisco, non voglio mai credere che le condizioni di un bando restino invariate dopo un intervento milionario pagato da un intera comunità, anche perché nessuno sarebbe disposto ad investire nel calcio senza avere l’affidamento diretto dello stadio”.
“Tutto questo vorrebbe dire che la parola fine al calcio ad Aversa fosse stata deliberata a suo tempo da chi ha redatto quel bando. Ritengo pertanto che prima di ascoltare tante parole, sia il caso che il Sindaco parli con noi e di conseguenza con la città”
“Ci consegni il contratto di affidamento, richiesto tempo addietro dalla società via pec è mai consegnato, di regola una pubblica amministrazione dovrebbe per trasparenza esibire, così da poter fare tutte le dovute valutazioni e solo dopo potremmo verificare se le tante parole riferiteci rappresentino la realtà o sono solo parole strumentali politiche”.
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