“A ridosso delle festività pasquali il suicidio di un agente penitenziario in servizio a Siracusa e di due detenuti a Palermo-Pagliarelli e a Cagliari ci costringono ad aggiornare la tragica statistica: dall’inizio dell’anno sono due gli agenti suicidi (due settimane fa un collega di Secondigliano) e 14 i detenuti che si sono tolti la vita (su 37 decessi complessivi nelle carceri).
Si ripropone un’emergenza che purtroppo fa notizia solo nella giornata dei suicidi magari relegata in un colonnino di cronaca locale”.
Ad affermarlo è il segretario generale del S.PP., Aldo Di Giacomo, sottolineando che “il numero dei “suicidi in divisa” segna un incremento allarmante.
Nel 2022 sono stati 5 i suicidi tra il personale penitenziario con un totale di 72 suicidi tra gli appartenenti di tutti i Corpi di Polizia e Militari, vale a dire uno ogni cinque giorni. Nel 2020 e nel 2021 erano stati rispettivamente 51 e 57. Ma i “freddi numeri” – aggiunge Di Giacomo – non danno l’idea precisa del dramma umano che vive chi arriva a togliersi la vita.
È indubbio, come confermano esperti e psicologi che se stanno occupando, quanto la dimensione del benessere/malessere individuale sia fortemente legata al contesto lavorativo nel quale i militari si trovano inseriti, e la percezione di tale dimensione è strettamente correlata alle dinamiche interattive e relazionali, ai conflitti emotivi che ne possono scaturire.
Dunque non può che crescere la nostra preoccupazione specie per alcuni fattori tra i quali l’età media alta, organici ridotti, turni massacranti, le sanzioni e i provvedimenti disciplinari”.
Nel ricordare che “nel 2019 è stato istituto per decreto del Ministero dell’Interno un osservatorio permanente interforze sul fenomeno suicidario tra gli appartenenti alle forze di polizia” Di Giacomo afferma che “non è più sufficiente “osservare” e studiare.
Quello che si può e si deve fare e lo chiediamo al Ministro della Giustizia e tutto il Parlamento è predisporre misure ed azioni anche in campo di assistenza socio-sanitaria e psicologica, per rendere il lavoro degli uomini e delle donne in divisa prima di tutto più sicuro e meno stressante.
Quanto ai suicidi dei detenuti nello scorso anno sono state 84 le persone che si sono tolte la vita all’interno di un istituto penitenziario italiano: numero record da quando si registra il dato (dal 2000), con due tendenze: si abbassa l’età dei detenuti suicidi (la media è over 40 con numerosi over 30) e il 40% dei decessi sono extracomunitari a riprova che i giovani, insieme ai tossicodipendenti e a quanti hanno problemi psichici e con essi i giovani stranieri sono i più fragili e vulnerabili.
Purtroppo – dice Di Giacomo – in tutto lo scorso anno abbiamo ascoltato solo impegni politici e dichiarazioni di vecchi e nuovi parlamentari ed esponenti di Governo senza passare dalle parole di commozione (in qualche caso anche sincera) o generiche e di circostanza, quasi sempre le stesse, ai fatti.
Invece in queste giornate di festività mentre avvenivano i suicidi la politica si dedicava alla discussione e si divideva sul fumo tra i detenuti, se impedirlo o continuare a consentirlo. Noi continuiamo a proporre un pacchetto di misure più urgenti da varare e rinnoviamo la disponibilità al confronto”.
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