Un progetto pilota che usa il calcio, le sue regole e i suoi ruoli per allenare alla speranza di un futuro nella legalità. Può essere sintetizzata così l’iniziativa presentata oggi nel carcere maschile di Trani destinata al reinserimento sociale dei detenuti e chiamata proprio “Alleniamoci alla speranza”.
Due i cardini del progetto. Il primo: consentire agli adulti reclusi negli istituti di pena di conseguire il patentino da allenatore. Il secondo invece, riguarda i minorenni che potranno indossare calzoncini e scarpini per correre su e giù dietro al pallone.
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I detenuti potranno diventare allenatori, l’iniziativa a Trani
Si tratta di una iniziativa – della durata di un anno – che coinvolge le carceri di Paola (Cosenza), Trani e Bergamo e le strutture per minori di Bari, Roma e Firenze.
“Pensiamo che il progetto possa essere utile nella formazione e a dare una mano a chi è in difficoltà”, spiega Renzo Ulivieri presidente dell’associazione italiana allenatori calcio e con un passato sulle panchine di squadre come Bologna e Napoli.
Le parole del presidente Renzo Ulivieri
“I detenuti seguiranno il corso che permetterà di acquisire il titolo di allenatore per poter allenare nel mondo dilettantistico”, chiarisce Ulivieri evidenziando che le strutture carcerarie metteranno a disposizione “campi e aule, oltre a chi dovrà frequentare lezioni e allenamenti”.
“Nel progetto c’è l’impegno dell’associazione allenatori, della Federazione italiano gioco calcio e della Lega dilettanti che si è impegnata a dare una mano per poter trovare un lavoro” anche “come allenatore in seconda, tanto per cominciare”, continua il presidente.
L’iniziativa è stata possibile con la collaborazione di Bruna Piarulli, dirigente penitenziario e direttrice dell’Udepe Lecce. “Il progetto rientra nell’ottica della legalità e nell’abbattimento della recidiva”, puntualizza Piarulli.
Articolo pubblicato il giorno 21 Aprile 2023 - 19:33