La mostra è promossa dalle associazioni No Comment e Zio Tungsteno 2020
Inaugura sabato 8 aprile alle ore 11 alla Domus 19, piazza Cardinale Riario Sforza, 154 la mostra fotografica a ingresso gratuito “La Napoli del quotidiano in 100 scatti” di Tony La Ruspa, al secolo Antonio Alfano. Cento scatti che trasudano di vita. Cento scatti per raccontare la città e il centro storico, ma non solo.
È la Napoli del quotidiano, una mostra tutta da vedere di Tony La Ruspa, giornalista e fotoreporter documentarista che ha scavato nell’archivio che si compone di migliaia di immagini a partire dal 1979 anno in cui ha maneggiato la sua prima fotocamera.
Archivio che continua ad aggiornarsi con l’occhio critico di chi non ha intenzione di restituire un racconto asettico, ma piuttosto filtrato e predigerito attraverso lo sguardo disincantato e acuto di chi conosce il territorio con le sue falle e i suoi splendori. Una mostra che vedrà la luce a partire dall’otto aprile, vigilia di Pasqua, per rivolgersi ai visitatori provenienti da tutto il mondo e che sarà ospitata negli spazi del Domus 19, in piazza Cardinale Riario Sforza. Evento organizzato da due associazioni senza scopi di lucro “No Comment” e “Zio Tungsteno 2020”, sodalizi impegnati nella divulgazione di una cultura libera e solidale.
“Un progetto – spiega Tony La Ruspa, al secolo Antonio Alfano, giornalista e documentarista visivo che vanta una storia professionale di fitto lavoro sul campo e collaborazioni internazionali – che salda una condivisione di intenti tra imprenditoria cioè la struttura ospitante fornita in totale gratuità, e il mondo dell’associazionismo libero, perché i due sodalizi lavorano da decenni fuori dagli schemi, nel tentativo di ritagliarsi un ruolo sollecitativo e incalzante verso la popolazione e verso le istituzioni. Queste ultime qualche volta ci hanno ascoltato, semplicemente perché preferiamo essere on the road piuttosto che leoni da tastiera. Anche in questa mostra portiamo l’esperienza del camminare a piedi e vedere la realtà dal basso a tu per tu, a volte cruda, senza pietà, a volte dolce e tenera come certi vicoletti in primavera”.
Cento scatti per raccontare un mondo affascinante e contraddittorio, inenarrabile, perché è impossibile raccontare qualcosa che a entrarci dentro si disvela sconfinato.
Ma la mostra reca un ulteriore segno. Perché una tale installazione, tanto imponente da richiedere necessariamente l’utilizzo di tre locali, richiederebbe uno sforzo economico notevole e invece.
“Abbiamo speso meno di cinquecento euro per tutto, non abbiamo sponsor, siamo autoprodotti.
Le foto saranno montate su quelli che in napoletano si chiamano “currentini”, travi di legno tagliate senza alcun altro intervento, acquistate da noi in falegnameria e montate sempre da noi dell’associazione.
Ciò per dimostrare che per fare cultura non è sempre necessario possedere grandi budget, ma basta avere qualcosa da dire, da comunicare. E allora ci si accorge che tutto acquisisce un significato profondo, essenziale, perché dentro quegli scatti c’è la passione di chi è costretto a documentare i cocci di realtà disgregate, lottando con l’istinto che invece insegue la bellezza. Una realtà prosaica e nobile tutto nello stesso scatto”.
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