Castellammare. Cauto ottimismo dopo otto ore di intervento a Boston al cuore della piccola Mariarosaria. Il medico che ha operato al cuore la bambina stabiese di otto anni ha rassicurato i suoi genitori. Ora si valuta l’impianto di un pacemaker.
Un intervento salvavita durato otto ore. Mariarosaria è uscita ieri sera dalla sala chirurgica dove l’equipe di Boston è intervenuta sul suo cuore per migliorare la condizione in cui la teneva una patologia congenita
Dopo un’attesa che ha coinvolto per l’intera giornata molti stabiesi è stato il papà ad annunciare la riuscita dell’intervento: “Siamo felicissimi di dire a tutti che il grande dottore Pedro del Nido è molto soddisfatto e ottimista della riuscita con successo del l’intervento double switch per nostra figlia Mariarosaria, è stato un intervento molto complesso suddiviso in 3 fasi chirurgiche, il cuore ha risposto benissimo alle nuove pressioni e alla riparazione anatomica come un cuore normale per la mia piccola guerriera.
Non possiamo ancora vederla e ancora in una fase molto delicata nella prossime max 2 ore possiamo stare con lei in terapia intensiva. Grazie a tutti voi il nostro cuore scoppia di gioia”.
Poi, la piccola Maria Rosaria è stata trasferita nella terapia intensiva del Boston Childrens Hospital, dove è tuttora ricoverata. Accanto a lei, per tutta la notte c’è stato suo padre: “Così aveva chiesto prima di addormentarsi”, racconta ora Giuseppe Graziuso sollevato dopo la lunga interminabile attesa. Per il medico che l’ha operata, Pedro Del Nido, il delicato intervento sul cuoricino della bambina di 8 anni di Castellammare di Stabia è tecnicamente riuscito.
“Very, very good!” sono state le parole pronunciate dal luminare ai genitori della piccola che chiedevano come fosse andata la complessa operazione chirurgica. Tre interventi in uno: un “double switch”, con l’inversione delle coronarie e delle vene, il ripristino della valvola tricuspide e l’unione tra vena cava superiore e quella inferiore attraverso un tunnel creato col miocardio con la cosiddetta “procedura Mustard”. “Il cuore ha risposto benissimo alle nuove pressioni e alla riparazione anatomica come un cuore normale”, ha scritto sui social la mamma, Maria Cavallaro.
In queste ore un’equipe di esperti sta studiando il funzionamento elettrico del cuore per valutare se sia necessario impiantare un pacemaker che supporti il battito, fisiologicamente più lento in questa fase. Nata con una malformazione cardiaca congenita scoperta già in gravidanza, la bambina aveva già affrontato due delicati interventi chirurgici in Italia che, tuttavia, non avevano risolto il problema.
La speranza era arrivata d’oltreoceano: l’analisi delle cartelle cliniche, poi il via libera e la ricerca della somma necessaria per il viaggio, il soggiorno e soprattutto per l’intervento (costato circa 210mila euro, ndr). In tanti nelle scorse settimane si erano attivati per garantire alla sua famiglia la cifra per quell’intervento chirurgico che ora darà a Maria Rosaria una nuova prospettiva di vita.
Articolo pubblicato il giorno 11 Aprile 2023 - 18:21