Lei sola e facoltosa, lui senza fissa dimora e senza soldi. Comincia così la frequentazione tra i due che però non si concluderà con “…e vissero felici e contenti…”, ma con la volontà disperata di lei di porre fine alla storia d’amore perché dopo maltrattamenti fisici e psicologici si accorge di essere stata solo sfruttata economicamente.
Per la donna, all’epoca quasi quarantenne, è stato il periodo più brutto della sua vita. Lui, già ultracinquantenne, non si arrende ad aver perso un tetto sulla testa e la tranquillità economica che lei gli offriva.
Ed ecco che comincia così a perseguitarla, a seguirla per strada, a mandarle messaggi e lettere minatorie fino a tentare un’estorsione, chiedendole tanti, tantissimi soldi per lasciarla in pace.
Lei è così spaventata che è costretta a scappare da Castellammare di Stabia per trasferirsi in un’altra città, lontanissima, dove non conosce nessuno, pur di non farsi trovare da lui. Quell’uomo che le aveva promesso amore e invece… Ma prima però decide di denunciarlo.
Denuncia che ha portato a un processo durato anni ed andato avanti a suon di testimonianze che inchiodano l’uomo. La donna, costituitasi parte civile, è stata difesa e rappresentata dalla penalista stabiese Olga Coda.
Lui si è difeso sostenendo che la denuncia era solo frutto di una infantile ripicca perché lei era gelosa di un’altra, più bella e giovane di cui lui si era invaghito. Ieri il Tribunale di Torre Annunziata, evidentemente disattendendo la tesi difensiva dell’uomo lo ha condannato a 3 anni di reclusione.
Ciro Serrapica
Articolo pubblicato il giorno 29 Aprile 2023 - 19:17