Nelle sedi Inps del casertano mancano più di 70 dipendenti. La Funzione Pubblica della Cgil parteciperà insieme ai lavoratori delle sedi provinciali di Aversa, Piedimonte Matese e Sessa Aurunca, all’assemblea di tutto il personale convocata giovedì 13 aprile a partire dalle 10.30 e si mobilita per organizzare un presidio esterno all’istituto di via Arena con il sostegno della Camera del Lavoro Territoriale e delle altre Federazioni della CGIL.
La decisione è arrivata dopo la scelta, ritenuta incomprensibile, di destinare una quota marginale di nuovi assunti alle sedi di Terra di Lavoro nonostante la Direzione Generale dell’Inps avesse fornito i numeri delle vacanze nelle dotazioni organiche. Il prospetto indicava 89 unità per la sede di Caserta e 24 unità per quella di Aversa per un totale di 113 unità. A fronte di tale carenza, però, alle sedi di questa provincia dovrebbero essere destinate meno di 40 unità.
“Una vera e propria beffa a danno di lavoratori, come quelli dell’Istituto, che da anni si trovano a lavorare in condizioni che determinano un forte stress correlato con carichi di lavoro resi più gravosi dall’utenza e dal contesto socio-economico in cui ci si trova ad operare”, fanno sapere dal Sindacato.
“Questa mancata attenzione nei confronti della Direzione Provinciale dell’INPS di Caserta – ha dichiarato Carmela Ciamillo, Segretaria Funzioni Centrali FP Cgil – rappresenta l’ennesima mortificazione per i dipendenti di queste sedi che devono far fronte a un numero di prestazioni decisamente superiore alla media nazionale come quelle legate al sostegno dei soggetti che versano in condizioni economiche e di salute disagiate o come la gestione di pratiche caratterizzate da sostanziali presupposti fraudolenti”.
La situazione è aggravata dall’aumento del numero di lavoratori che a breve matureranno il diritto alla pensione che renderà del tutto ininfluente il peso delle nuove assunzioni nella gestione dei servizi all’esterno. “La Funzione Pubblica Cgil di Caserta – ha affermato il Segretario Generale della Federazione, Luigi Capaccio – non ha intenzione di restare inerme dinanzi ad un progetto che mira ad ostacolare la corretta fruizione dei diritti da parte degli utenti ed il diritto dei lavoratori di svolgere la propria attività nel miglior modo possibile in condizioni di sicurezza psicofisica”.
La mobilitazione dei dipendenti INPS si inserisce nel lungo filone di proteste che caratterizzerà il pubblico impiego, a livello regionale e nazionale, nei prossimi mesi a causa del disinteresse di questo governo nei confronti di un settore fondamentale come quello dell’Amministrazione Statale e che avrà, soprattutto nei territori del Mezzogiorno, enormi ricadute nelle prestazioni per pensionati, disabili e fasce povere della popolazione, acuite dalla scellerata visione di un’autonomia differenziata, spiega il sindacato.
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