Un giovane lupo è stato trovato morto nelle campagne in provincia di Caserta. Non si è però trattato di una morte naturale o di un incidente, ma il povero animale è rimasto vittima di una trappola a laccio lasciata sul posto dai bracconieri, probabilmente per i cinghiali.
Ed è proprio il caso di parlare di bracconaggio perché questi strumenti sono assolutamente vietati dalla legge, in quanto – oltre a causare enormi sofferenze agli animali che ne sono vittime – non permette di selezionare l’animale da catturare e quindi possono uccidere animali domestici o protetti, come in questo caso.
“Ecco come si comportano molti cacciatori, senza alcun rispetto delle regole. Viene spontaneo infatti pensare che questo genere di cose avvengano per mano di persone dedite all’attività venatoria, perché nessuna persona comune si adopererebbe addirittura per realizzare trappole di questo tipo né saprebbe come farlo.
Alcuni cacciatori, però, non si accontentano di andare in giro armati a uccidere qualunque cosa si muova nei modi e nei periodi consentiti e allora lasciano queste trappole mortali per mietere altre vittime. Noi di LNDC Animal Protection ovviamente non stiamo a guardare e sporgiamo denuncia per questo episodio, sperando che le indagini permettano di risalire a chi si è reso responsabile di tutto questo”, fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
“Il lupo è un animale particolarmente protetto, perché fino a qualche tempo fa era in via di estinzione e ha un ruolo fondamentale negli equilibri della fauna selvatica. Ci si lamenta tanto della presenza di cinghiali e poi si attuano questi comportamenti che mettono a rischio – e in questo caso specifico uccidono – gli unici animali che di fatto predano e limitano il numero degli ungulati in modo naturale. Un controsenso che dimostra quanto i cacciatori siano indifferenti all’ambiente, alla natura e alla biodiversità, pensando soltanto al loro passatempo perverso e crudele”, conclude Rosati.
Articolo pubblicato il giorno 26 Aprile 2023 - 17:20