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Omicidio di Camorra del 2011: misura cautelare per i boss Abete e Magnetti

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I Carabinieri della Compagnia di Napoli Vomero hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di tre persone colpite da gravi indizi di colpevolezza in relazione all’omicidio pluriaggravato di Giovanni Candone (Napoli il 21 ottobre 2011).

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Nell’agguato, di chiaro stampo camorristico, la vittima veniva sorpresa ed uccisa all’interno del Bar Ariston, in via Fossa del Lupo, nel comune di Crispano all’epoca sotto l’influenza del clan della Vinella Grassi

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, delegate al Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Napoli Vomero, hanno consentito di trovare numerosi riscontri alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e ricostruire mandanti, esecutori materiali e causale dell’omicidio in questione.

Omicidio che si inquadra nel contesto delle epurazioni interne al cartello criminale delle Cinque Famiglie di Secondigliano, egemone in quel periodo sull’intera area di Scampia-Secondigliano ed avviate nel 2011 da Arcangelo Abete, capo del clan Abete Abbinante, il quale ordinava l’omicidio in questione al clan alleato della Vinella Grassi, in cui il Candone era da poco transitato, dal momento della sua scarcerazione.

Gli organizzatori e gli esecutori materiali erano infatti all’epoca affiliati alla Vinella Grassi.

La misura cautelare è stata eseguita nei confronti di:

– Arcangelo ABETE, nato a Napoli il 6 ottobre 1969, attualmente detenuto;

– Alessandro GRAZIOSO, nato a Napoli il 12 giugno 1985, attualmente detenuto;

– Fabio MAGNETTI, nato a Napoli il 28 gennaio 1989, attualmente detenuto.


Articolo pubblicato il giorno 5 Aprile 2023 - 11:41


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