La gioia di imparare a guidare, di essere indipendente e condividere l’emozione con i fratellini più piccoli, si è trasformata in una tragedia per una famiglia marocchina, con tre giovani vite spezzate in un pomeriggio che doveva andare in tutt’altro modo.
Sono morti schiacciati da un silos tre fratelli, una ragazza di 18 anni e due ragazzini di 14 e 10 anni, che erano a bordo di un auto guidata proprio dalla giovane maggiorenne: la 18enne aveva da poco preso il foglio rosa e stava facendo pratica nel piazzale di una azienda agricola.
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Quest’ultima avrebbe urtato la struttura, piena di mangime per pulcini, che poi è crollata sulla vettura, senza lasciare scampo ai tre. Fatima, Osama e Marva, così si chiamavano le giovani vittime. L’incidente è avvenuto poco dopo le 14 in provincia di Forlì-Cesena, a San Pietro in Guardiano, frazione di Bertinoro.
I tre fratelli si trovavano lì perché nella ditta lavora come custode uno zio: si tratta dell’azienda agricola e avicola Casagrande, che ha diverse sedi in zona e dal 1959 coltiva frutta e cereali, produce uova e alleva oltre due milioni di polli all’anno. In particolare nello stabilimento di San Pietro in Guardiano si allevano pulcini per galline ovaiole.
Il piazzale dove è avvenuto l’incidente è interno all’azienda, lontano dal traffico e da strade più pericolose, e probabilmente è proprio per questo motivo che è stato scelto dalla giovane per fare pratica.
Nell’azienda i fratelli erano arrivati con un altro zio, in macchina, ma l’auto con cui è avvenuto l’incidente non era quella del parente: sembra infatti che i tre siano saliti su una vettura che era già lì, probabilmente con le chiavi all’interno.
La ragazza, che viveva con i fratelli e il resto della famiglia a Meldola (Forlì-Cesena), aveva da poco preso il foglio rosa, in vista dell’agognata patente. All’esame non mancava tanto. Era al volante per imparare e sentirsi finalmente grande come tutti i suoi coetanei.
I due fratelli più piccoli erano con lei nell’auto, per farle compagnia, magari darle manforte, ridere e scherzare insieme. Doveva essere un pomeriggio spensierato, ma è successo l’opposto.
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Meldola e di Bertinoro durante una manovra la 18enne avrebbe urtato accidentalmente uno dei tre piedi che sostengono il silos, pieno di mangime, facendolo crollare addosso all’auto. In quel momento il loro mondo si è fermato.
La struttura, grande oltre 20 metri cubi, ha centrato in pieno la vettura che è stata anche sommersa dal mangime, tonnellate di mangime. I soccorsi sono arrivati in poco tempo, ma è stato tutto inutile.
Per i vigili del fuoco non è stato semplice rimuovere il silos e recuperare i corpi, tanto che hanno dovuto far intervenire una gru. Le operazioni sono durate diverse ore. Sul posto è arrivato anche il magistrato di turno.
“Una tragedia che lascia l’intera comunità attonita e senza parole – ha scritto su Facebook il sindaco di Meldola, Roberto Cavallucci -. In questo momento di dolore esprimo a nome mio, dell’amministrazione comunale e della città di Meldola un sincero sentimento di cordoglio e di vicinanza alla famiglia, agli amici, a tutti i loro cari e a chi gli voleva bene”.
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